l'editoriale
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11 Febbraio 2023 - 07:43
In cinque a dormire dentro uno stanzino per due persone. Ammassati, come gli animali, perché altro posto non c’è. È così che negli ultimi giorni si sta vivendo - per così dire - in via Traves, dove dalla fine di novembre ha aperto i battenti il primo centro d’accoglienza per i senzatetto di Torino, nel quartiere Vallette a fianco dell’Allianz Stadium. I container, piazzati nell’area del mattatoio dagli uomini della Croce rossa, possono contenere 70 persone. Un numero che, alla bisogna, può crescere fino a 120, ma i clochard adesso sono molti di più, tra i 140 e i 150. «Abbiamo già superato il limite massimo, perché anche la struttura di via Bologna è piena e non c’è più posto nei dormitori che si trovano nel resto della città», fanno sapere dalla Croce rossa. E ancora: «Alcuni senzatetto dobbiamo per forza mandarli via, non abbiamo posto. E’ una situazione non facile da gestire».
Sì perché oltre ai moduli di via Traves, da fine anno è aperta anche la struttura gestita dalla onlus Mamre, nel piazzale della Croce rossa di via Bologna. Lì i posti disponibili sono 30, dunque molti meno, ovviamente già tutti esauriti. Ma è nei container delle Vallette che le notti stanno diventando opprimenti. Ai senzatetto vengono date delle coperte, perché i letti sono già finiti. E allora ci si aggiusta come in una vera e propria emergenza, quando cala la notte, dormendo in spazi striminziti uno a fianco all’altro nei mini-container che sono soltanto 35 e, come detto, dovrebbero contenere non più di due persone ciascuno. Ma non è tutto, perché nelle casette spesso e volentieri salta anche la luce. “Colpa” dei troppi telefoni cellulari messi a caricare nello stesso momento. Questi, sommati alla stufa accesa per tenere riscaldato l’ambiente, creano il cortocircuito e in un attimo si rimane al buio. Infine, dei problemi sono emersi anche nei bagni. In un servizio igienico, in particolare, negli ultimi giorni lo scarico non funzionava. Disagio non da poco se si pensa che al bagno, e di wc non ce ne sono molti, devono andarci quasi 150 persone.
Ma come si è arrivati a questa situazione di emergenza in via Traves? Probabile che il freddo abbia complicato di molto le cose e le temperature polari registrate da inizio mese abbiano convinto anche i clochard più allergici al dormitorio ad abbandonare i portici del centro città e a trovare un riparo. Questo spiegherebbe la pazzesca situazione di sovraffollamento che si è creata alle Vallette. Un aiuto, anzi forse è meglio dire una manna dal cielo, potrebbe arrivare da corso Sebastopoli. È lì infatti che tre giorni fa ha aperto, nei vecchi spazi in disuso della Circoscrizione 2 al civico 262, l’ultimo centro di accoglienza per i senza fissa dimora di Torino.
La struttura del quartiere Santa Rita resterà operativa, così come le altre, fino al 30 aprile e da via Traves pensano proprio di mandare lì alcuni clochard. Sarebbe la soluzione migliore per tutti, per evitare il ripetersi di situazioni come quelle che alle Vallette si stanno verificando in queste notti e che ben poco hanno a che vedere con la dignità di una persona.
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