Passare dalla «integrazione» a una vera e propria «inclusione», sopratutto nel linguaggio, quando si parla di disabilità. Ma, soprattutto, «mettere sempre davanti alla parola disabilità la parola persona». È il «salto di qualità» indicato dal ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli che, ieri pomeriggio, ha visitato il Centro sportivo Ch4 di via Trofarello prima di incontrare i rappresentanti delle associazioni della Consulta delle persone in difficoltà ricordando l’importanza di accelerare sull’attuazione delle leggi ancora in attesa dei decreti attuativi. A partire dall’istituzione del Garante per le persone con difficoltà fino al riconoscimento del “caregiver” famigliare. «È fondamentale, perché tutti siamo persone e così facendo pensiamo a tutti noi, che abbiamo una dignità e il diritto di essere rispettati» ha ricordato Locatelli in occasione della Festa dello Sport Integrato, che mette insieme praticanti normodotati e persone con difficoltà fisiche o mentali. «In tema di disabilità ci sono ancora tanti passi da fare nonostante le norme, le leggi, il grande lavoro - ha aggiunto il ministro -. Il tema dell’accessibilità universale, pensiamo alle barriere architettoniche, ma anche a quelle culturali passa sempre in secondo piano: non è accettabile». Locatelli ha sottolineato le priorità del settore a partire dalla «attuazione della legge delega, che è stata approvata l’anno scorso ma prevede cinque decreti attuativi, due dei quali sono rivoluzionari e rappresentano due pietre miliari del Pnrr: l’accertamento dell’invalidità civile e il progetto di vita. Devono essere affrontate entro metà 2024». Non gli unici decreti che ancora mancano, se si pensa all’istituzione del Garante delle persone con disabilità, il tavolo per definire i livelli delle prestazioni sociali, e quello per l’accessibilità nelle pubbliche amministrazioni. Tra le altre priorità indicate dal ministro anche il tavolo sulla revisione della norma sul “dopo di noi”, un’apertura delle maglie e una ottimizzazione delle risorse. E ancora, «il riconoscimento dei “caregiver” familiari e una revisione della legge 68 per permettere alle persone con disabilità di intraprendere un percorso dignitoso di inclusione lavorativa». E un appello a «superare l’indifferenza» è arrivato anche dal presidente del Consiglio di Palazzo Lascaris, Stefano Allasia. «Tutti coloro che hanno la possibilità di agire per migliorare la vita delle persone con disabilità, ma anche di quelle persone che vivono situazioni di non autosufficienza e di fragilità economica e relazionale, devono farlo».
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