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08 Marzo 2023 - 07:49
L’aria profuma di mimosa, ma tra le torinesi non c’è particolare voglia di mettersi in mostra alla vigilia della Festa della donna. «Sono cambiati i tempi. Le nostre sono storie di vita normalissime» si schermiscono le intervistate che pure - giorno dopo giorno - mettono in atto una piccola rivoluzione di normalità. Ognuna nel proprio ambito, con la propria storia alle spalle e con la fatica del quotidiano che spesso viene nascosta dietro a un sorriso. «Quando mi sono iscritta alla triennale di ingegneria eravamo una decina di ragazze in una classe di 180 maschi» racconta Sarah Ciaglia ingegnere, impiegata alla Argotec di Torino. Nel passaggio alla magistrale poi le cose non sono migliorate. «Ero l’unica». Eppure Sarah non si è mai sentita in disparte in un settore - quello dell’aerospazio - che ha ancora una predominanza maschile importante. «I miei insegnanti hanno capito la predisposizione che avevo nei confronti della matematica e mi hanno incoraggiata a proseguire in questo campo di studi» racconta. «È fondamentale che ci sia qualcuno a sostenerti e non ti forzi quando è il momento di scegliere la strada da seguire» prosegue. «Mia mamma, in particolare, ha sempre creduto in me. Mi diceva che avevo le capacità per fare qualsiasi cosa». E così è stato.
C’è un rapporto speciale anche tra Nicla e Claudia Roggero, mamma e figlia che - fianco a fianco - si destreggiano nel mondo dell’apicoltura nell’azienda famigliare di Rivoli. «La tuta ci protegge, ma ogni tanto qualche puntura ci scappa» racconta Claudia, che pure non nasconde lo sforzo fisico del lavoro. «Un alveare pieno, con annesso legno, api e cera arriva a pesare anche cinquanta chili - spiega -. In quel caso mi serve senza dubbio un aiuto». Insieme alla madre poi si occupa dell’attività di produzione del miele e della fattoria didattica».
Per le donne «sono state fatte molte conquiste negli anni» premette Isabella Altieri, giovane avvocatessa di Falchera e in prima linea per il benessere del suo quartiere. «Ma tanto ancora c’è da fare» aggiunge. «Ho da poco ultimato un master in contabilità aziendale e faccio tirocinio in una azienda» spiega la donna, da sempre molto attiva anche nel campo del sociale. «Mi dedico al volontariato» racconta. Guardando al mondo delle donne, Altieri auspica che vengano fatte più attività e momenti di incontro per sensibilizzare sulla disparità di genere, «che ancora esiste». Riporta l’attenzione sul tema delle violenze Hanane Makhloufi, attivista e operatrice culturale in città. «A oggi i femminicidi sono stati otto, in soli due mesi» ricorda. «Per questo è ancora importante celebrare questa giornata. Nel report del Global Gender Gap 2022 l’Italia risulta 63esima su 146 paesi. Con un tasso di miglioramento dello 0.001 rispetto all’anno precedente. Mi piace pensare alla festa della donna come a un giorno in cui ricordare non solo i diritti acquisiti nel tempo, ma anche - e soprattutto - come un momento per riflettere sulle politiche sociali ed economiche che mancano all’appello per una società più equa e inclusiva».
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