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A tu per tu con Leonardo

Vittorio Sgarbi bacchetta i Musei Reali: «Altro che copie: l'Autoritratto può essere sempre esposto»

Show del sottosegretario alla Cultura ospite a Torino per la mostra sul genio rinascimentale e per fare pace con la Pagella

Vittorio Sgabrbi

Il sottosegretario alla Cultura ai Musei Reali

Vittorio Sgabri non smentisce se stesso e, con un colpo al cerchio e uno alla botte, da un lato polemizza, dall'altro esalta, l'esposizione dedicata al da Vinci, "Il genio e il suo tempo. A tu per tu con Leonardo", che si apre il 7 aprile alla Biblioteca dei Musei Reali di Torino e che ha visto il sottosegretario alla Cultura come ospite d'onore durante la presentazione istituzionale di oggi, 6 aprile. Al centro delle sue punzecchiature verso i vertici Culturali torinesi il fatto che i disegni del genio rinascimentale tra cui il famoso "Autoritratto" siano esposti solo fino al 16 aprile, dopo di che, al loro posto, fino al 9 luglio, ci saranno delle copie. In sostanza Sgarbi torna a riproporre il suo cavallo di battaglia che vorrebbe le opere torinesi di Leonardo sempre a disposizione del pubblico.

«Perché non esporre solo gli originali invece delle copie al vero? - ha detto - Dicono che i disegni siano dei supporti molto fragili che hanno bisogno di riposo, ma dove vanno a riposarsi? Devono riposarsi dalla nostra vista? Esistono delle teche super climatizzate che le preservano. Le copie sono identiche, tanto vale, guardarle su catalogo». Passato il momento polemico, però, Sgarbi si è lasciato andare a un commento positivo che piacerà ai vertici dei Musei: «E' la mostra su Leonardo più bella che io abbia mai visto, anche più bella di quella di Parigi. Il fatto che sia stata realizzata con tutti i materiali appartenenti alle collezioni dei Musei dà la certezza che Torino sia la vera capitale dell'arte».

Con queste parole Sgarbi ha, quindi, messo la parola fine alla querelle nata con la direttrice dei Musei Reali, Enrica Pagella, in seguito all'acquisizione di "La Musica" di Grammatica per la cifra, considerata dal critico e politico troppo onerosa, di 350mila euro.

«Sono venuto qua per rimediare il danno fatto per i due giorni di lutto che ci sono stati a Torino in seguito a quella acquisizione - ha continuato - nella speranza di potere vedere il prossimo acquisto cinque minuti prima...».

Il percorso

Allestito nei due caveaux sotterranei della Biblioteca Reale, il percorso espositivo si apre con gli avvenimenti che hanno scandito la vicenda umana e artistica di Leonardo, dal 1452, anno della sua nascita a Vinci, fino al 1519, data della morte in Francia. Un’epoca di grandi uomini, da Michelangelo a Cristoforo Colombo, e di grandi imprese che hanno cambiato il corso della civiltà europea, dalla caduta di Costantinopoli, all’invenzione del libro a stampa, alla Cappella Sistina. Sessantasette anni di luoghi, fatti e persone ricostruiti in mostra attraverso opere rare e preziose della Biblioteca Reale: manoscritti, come il Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini (1486) e le Storie di San Gioachino, miniate da Cristoforo De Predis per Galeazzo Maria Sforza (1476); incunaboli unici, come il foglio della Bibbia di Gutenberg, il primo libro a caratteri mobili, e il trattato De re militari di Roberto Valturio (1483); antiche carte geografiche, come la Carta dell’Italia e la Geocarta nautica universale di Giovanni Vespucci; disegni, come lo Studio per la Sibilla Cumana di Michelangelo.

Il percorso prosegue nel caveau Leonardo da Vinci con il nucleo dei tredici disegni di Leonardo acquistati dal re Carlo Alberto nel 1839. Databili tra il 1480 e il 1515, i fogli documentano l’attività e gli interessi di Leonardo dalla giovinezza alla piena maturità. Alcuni rimandano a celebri capolavori del maestro, come i nudi per la Battaglia d’Anghiari, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo studio per l’angelo della Vergine delle Rocce, noto come Volto di fanciulla; altri, come le Proporzioni del volto e dell’occhio, testimoniano le sue ricerche sull’anatomia e sui “moti dell’animo”, di cui Leonardo è stato maestro indiscusso. Fino all’unicum, l’Autoritratto, una delle icone più celebri della storia dell’arte italiana. Infine, il Codice sul volo degli uccelli donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel 1893. Un taccuino redatto tra il 1505 e il 1506, che raccoglie in maniera organica le riflessioni di Leonardo per la realizzazione della macchina volante, oltre a pensieri in materia di meccanica, di idraulica, di architettura, di disegno di figura, intersecando questioni cruciali dei suoi studi.

(ha collaborato Simona Totino)

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