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GUSTO&SAPORI
22 Novembre 2025 - 15:50
Sapori forti, tradizioni antiche e convivialità sono il cuore della cucina piemontese, un patrimonio gastronomico capace di raccontare storie di persone e territori. Tra i piatti che meglio incarnano questa fusione (e forse il più iconico della gastronomia regionale) c’è la bagna cauda. Una salsa calda e avvolgente che unisce ingredienti semplici ma decisi: olio, acciughe e aglio. È un vero rito di gusto, che richiama subito le lunghe serate invernali e la ricchezza della campagna piemontese.
Il Bagna Cauda Day è una festa che celebra proprio questa tradizione, svolgendosi ogni anno a novembre ad Asti, in Piemonte. È un evento che richiama migliaia di appassionati attorno al “fujot,” il piccolo braciere di terracotta usato per mantenere calda la salsa. Gli appuntamenti sono negli ultimi due weekend del mese: 21, 22 e 23 novembre; 28, 29 e 30. Lo slogan scelto per questa tredicesima edizione è “Usiamo la testa”, un invito ironico e attuale che richiama la saggezza popolare… e il celebre ingrediente protagonista della festa.
Nei giorni dedicati alla festa, ristoranti, osterie e locali propongono la bagna cauda in tutte le sue declinazioni, con manifestazioni, degustazioni e menù speciali dedicati a questo piatto simbolo.
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La bagna cauda ha origini antiche, risalenti al Medioevo, ed è nata nelle campagne delle Langhe, del Monferrato e dell’Astigiano come piatto contadino. Era un modo semplice e gustoso per condividere il cibo durante l’autunno e l’inverno, soprattutto dopo la vendemmia. Gli ingredienti base riflettono la semplicità e l’economia delle cucine rurali, ma insieme creano un sapore intenso e unico.
È nata come piatto contadino per condividere un pasto caldo e nutriente durante i mesi freddi, soprattutto dopo la vendemmia. La ricetta originale depositata nel 2005 dall’Accademia Italiana della Cucina di Asti prevede per 4 persone: 1 testa d’aglio intera (con gli spicchi privati del germe interno), 125 ml di olio extravergine di oliva, 50 g di acciughe di Spagna sotto sale e un bicchiere di vino rosso per lavare le acciughe. La salsa si prepara cuocendo lentamente aglio e olio a fuoco bassissimo, poi si incorporano le acciughe fino a ottenere una crema densa e profumata. Si accompagna con verdure di stagione crude e cotte, come cardi, cavoli, patate, topinambur e peperoni.

Negli ultimi decenni, la bagna cauda ha oltrepassato i confini della tradizione contadina per entrare nelle cucine gourmet, conquistando anche gli chef stellati. Nome come Massimo Bottura e altri rinomati chef piemontesi hanno reinterpretato la bagna cauda, mantenendo il sapore autentico ma giocando con presentazioni raffinate e abbinamenti insoliti. Alcuni esempi includono versioni in cui la salsa è cristallizzata in cialde croccanti o arricchita con ingredienti di alta qualità come cioccolato fondente o vini pregiati del territorio.
Un'ispirazione che va oltre i confini piemontesi: la chef stellata Cristina Bowerman del ristorante Glass Hostaria di Roma, ristorante da una stella Michelin, utilizza la specialità del Piemonte come crema di un primo piatto. Bowerman propone degli gnocchetti di patate, bagna cauda all’aglio nero, pane croccante, ricci di mare e tartufo.

Questa evoluzione dimostra come la cucina piemontese sappia rinnovarsi senza perdere la sua identità, valorizzando piatti semplici trasformandoli in esperienze gastronomiche di altissimo livello, riconosciute anche a livello internazionale.
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