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Vai pure avanti tu…

bandiera italiana depositphotos

(foto: depositphotos)

Ieri era il 24 maggio, data che a noi piume bianche fa venire subito in mente il Piave che “mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti”. Era l’inizio della prima guerra mondiale, quella vinta dall’Italia perché si trovò casualmente (dopo i famosi “giri di valzer”) dalla parte giusta, cioè contro i pluffer. Nella seconda, in cui eravamo loro alleati, fummo sonoramente battuti, anche se negli ultimi 8 mesi tentammo quella ‘capriola italiana’ che ci ha resi tristemente famosi nel mondo militare fin dal medioevo: il cambio di campo appena si delinea l’esito finale dello scontro. In realtà le due guerre mondiali le vinsero gli Usa intervenendo alla fine con la loro enorme forza militare, economica e industriale. Se lo mettano in testa i bellaciaoisti che da 70 anni incensano il “determinante il contributo della resistenza”. Come scrisse Montanelli, senza partigiani la guerra non sarebbe durata un giorno di più o di meno. E le sbandierate “liberazioni” delle grandi città “per mano di soli partigiani” non furono che il contentino dato dagli alleati a questi loro informatori, utili e importanti come quegli uccellini che beccano le pulci sulla groppa degli elefanti. Gli alleati arrivavano in periferia e poi lasciavano entrare i partigiani perché la pulizia, la presa finale delle città è inutilmente pericolosa, ci sono sempre gli irriducibili che sparano dagli angoli o dalle finestre. La lotta “casa per casa” gli alleati la lasciarono volentieri ai partigiani, per evitarsi inutili perdite. Così ai partigiani fu facile ‘liberare’ le città e scorrazzare sui camion imbandierati. Poi, a guerra finita, iniziarono le loro vigliacche vendette, ma quella è un’altra storia.

collino@cronacaqui.it
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