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Sindrome da balcone

Ancient town of Matera at sunrise, Basilicata, Italy

Matera (Depositphotos)

Nicola Frangione, professore d’inglese in pensione, se ne stava a casa sua nella penombra del salotto per sfuggire all’afa torrida che in questi giorni affligge Matera, dove abita. Sentendo un insolito vociare nella strada s’è affacciato al balcone di casa sua così com’era, a pancione nudo con dei pantaloni corti fino al ginocchio. Sotto, sfilavano i partecipanti al G20 provenienti da mezzo mondo, ovviamente tutti in abito blu, camicia e cravatta.

Molti hanno guardato in su, e quasi tutti hanno sorriso. Qualcuno ha fotografato la scena irreale (in Italia abbiamo ancora il nervo scoperto sugli omoni al balcone con le mani appoggiate alla ringhiera…) e la foto è diventata ) virale sui social. Dove il pubblico si è diviso in due: chi lodava il prof pensando ad un suo volontario atto provocatorio contro il bla bla paludato del G20, e chi stigmatizzava la sciatteria come “il solito cattivo esempio dell’italiano maleducato”.

I primi avevano torto: il prof ha subito spiegato la casualità del gesto. I secondi invece meritano un vaffa. Solo pochi giorni prima erano sfilati nei gay pride di tutta Italia i rappresentanti dell’universo Lgbt, come sempre seminudi, con pancioni all’aria, slinguazzate fra nerboruti omoni pelosi, tanga, paillettes e piumazzi vari. Uno di loro, a Milano, in minigonna e tacchi alti, portava una grossa croce di legno sulle spalle con un pisellone disegnato al posto del Santo Viso.

Nessuna protesta sui media. Eppure i dintorni pullulavano di donne, bambini, e anche di buoni cristiani inorriditi da quella scena blasfema. Ma i gay, anche se sfilano nudi (l’han già fatto), non si toccano. Il maleducato è solo il prof. Frangione. Il negozio di mestoli è sempre aperto.

collino@cronacaqui.it
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