Cerca

Non perdiamoci per Strada

gino strada emergency depositphotos

Gino Strada (foto depositphotos)

Chi piange in Gino Strada il pacifista fondatore di Emergency, ha le sue buone ragioni. Solo che lui il pacifista lo faceva in modo autoreferenziale, divisivo, politico, mediatico e fazioso. Amava le conferenze stampa, gli piaceva andare a pontificare in Tv da Fazio con frasi tipo “a 70 anni non pensavo più di vedere ministri razzisti e sbirri alla guida del mio Paese”. Bacchettava la Francia sui gilet gialli, interveniva sulle polemiche migratorie europee… si era trovato un bel mestiere, insomma. Autocelebrativo, visibile, influente.

I finanziamenti non gli mancavano. 1/3 veniva dal 5 per mille, il resto da governi esteri e privati. Faceva lo schizzinoso nell’accettarli, a seconda delle sue idee. Per esempio non voleva soldi dal governo italiano perché lo riteneva responsabile con la Nato (orribile sigla per un comunista) dell’aggressione all’Afghanistan, però accettava milioni da loschi figuri come il dittatore del Sudan Al-Bashir, inseguito da un mandato di cattura internazionale per crimini contro l’umanità commessi nella guerra del Darfur.

E poi il passato pesa, quando muori, e quello di Strada è un passato orribile di picchiatore-massacratore comunista. Negli anni ‘70, col nome di battaglia di “penna” (così i katanghesi chiamavano in gergo la chiave inglese Hazet 36, lunga 45cm e pesante 3,5 Kg) faceva parte dello squadrone universitario “Lenin”.

Spalleggiato da altri assassini aggrediva neofascisti o presunti tali a colpi di Hazet 36 mandandoli all’ospedale in coma, o all’obitorio come Sergio Ramelli. Anche questo deve sapere la gente, mentre le nubi d’incenso s’innalzano dovunque: l’altra faccia dell’uomo. Senza pretese di giudizio. Quello non spetta agli uomini.

collino@cronacaqui.it
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.