L’ascensore è fermo da una settimana, un bimbo disabile intrappolato nella casa Atc

AGGIORNAMENTO 16/12 ore 9.30: ATc ci comunica che ha provveduto a riparare il guasto. Dopo 8 giorni, il piccolo Gabriel può finalmente uscire di casa.

Rabbia, sconforto e senso di abbandono: sono queste le emozioni che accompagnano da giorni Aristodemo e la compagna Kimeta, entrambi quarantenni, residenti al sesto piano delle case Atc di via Orvieto 1, costretti a vivere un incubo quotidiano a causa del guasto dell’unico ascensore del palazzo, fuori uso dalla scorsa settimana dopo che una donna è rimasta bloccata all’interno della cabina. Dal 7 dicembre, giorno del fermo dell’impianto, il loro figlio Gabriel, 10 anni, affetto da idrocefalo e siringomielia e totalmente dipendente dalla carrozzina, è rimasto di fatto recluso in casa, impossibilitato a uscire, prendere un po’ d’aria o sottoporsi alle fondamentali visite mediche di controllo.

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«Dopo il guasto dell’ascensore ci siamo subito preoccupati, perché dal sesto piano non abbiamo altri modi per far scendere Gabriel - racconta il padre -, ma nonostante le numerose segnalazioni nostre e degli altri residenti non è cambiato nulla. Ho continuato a contattare gli uffici e a sollecitare un intervento per giorni, vista la gravità della nostra condizione, eppure siamo rimasti bloccati in casa, senza alcuna possibilità di aiutare nostro figlio».

Una situazione drammatica che ha avuto conseguenze tangibili: il bambino ha saltato due appuntamenti sanitari importanti, una visita di neuropsichiatria infantile e una dal fisiatra, indispensabili per monitorare una condizione clinica delicata che richiede controlli mensili regolari.

Ieri l’Agenzia ha confermato di aver programmato un intervento dopo più di una settimana di attesa, a seguito dell’ottenimento di un componente necessario per effettuare le riparazioni, ma l’impatto provocato sulla salute del bambino disabile avrebbe potuto essere molto grave, e per i genitori la lentezza delle operazioni è inaccettabile. «Siamo consapevoli del disagio che questi fermi comportano - spiegano dagli uffici Atc - e confermiamo il nostro impegno a ridurre al minimo i tempi di intervento, pur riconoscendo che per chi vive situazioni di fragilità ogni ora senza ascensore diventa un ostacolo insormontabile». Parole condivise dai genitori, che restano comunque spaventati all’idea che un problema simile possa ripresentarsi.