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Et in Unum Dominum Jesum

Crocifissione all'alba - Tomba vuota con Sindone. Risurrezione di Gesù Cristo (foto: @rfphoto depositphotos) Depositphotos_186666898_XL

Crocifissione all'alba - Tomba vuota con Sindone. Risurrezione di Gesù Cristo (foto: @rfphoto depositphotos)

La sera di Pasqua mi son guardato per l’ennesima volta quell'assoluto capolavoro che è “La passione di Cristo” di Mel Gibson, e naturalmente ho pianto. Non riuscirò mai a non piangere, anche se lo rivedessi mille volte. La spietata, ma verosimile durezza delle immagini del film ha una forza sconvolgente. Credo che nessun cuore onesto, anche ateo o di altro credo religioso, possa resistere all'esposizione di cotanta sofferenza senza commuoversi. E allora la mente mi parte e va lontano, a quello che fu davvero Gesù e quello che poi ne abbiamo fatto noi seguaci. Nulla di certo si sa storicamente di lui, come ha scritto Vittorio Messori, ma al di là dei dettagli evangelici la verità del suo passaggio nella storia è testimoniata dal fatto che tante, troppe persone devono averne parlato perché possa essere stato inventato. Le bugie hanno le gambe corte, le verità sfidano il tempo. Se i greci si sono raccontati per secoli le storie di Troia e del ritorno a casa di Ulisse tramandandosele di generazione in generazione prima ancora che fosse inventata la scrittura, vuol dire che parte almeno di quelle cose accadde davvero. Lo stesso vale per Gesù, tradito mille volte dalla sua chiesa fin da quando fu istituita con regole e cariche da lui non indicate, fin da quando manipolò le storie che parlavano di Lui (i vangeli) scremandoli, sistemandoli ed eliminandone alcuni come apocrifi. Fin da quando inventò reliquie, veroniche e sindoni, vendette indulgenze e perseguitò “eretici” colpevoli solo di amarLo e onorarLo in modo “non approvato”. Fin da quando bandì guerre e alzò roghi in Suo nome. Tanto che di chiese cristiane ce ne sono a decine. Di Cristo, invece, uno solo. Immenso. Lui.
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