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Il buonanotte
21 Maggio 2023 - 05:27
Quanti sono gli autonomi? Intendo dire i sovversivi rossi che bazzicano i "centri sociali" okkupati, l'ala più dura dell'antagonismo sociale. E' difficile contarli perché combattono con più sigle, ma il Viminale li quantifica in circa 6000 individui che si radunano (chiamando anche i loro compagni d’oltralpe) ovunque ci sia un pretesto per far casino, e lì si coalizzano contro il nemico comune (le forze dell'ordine) senza badare troppo alla propria sigla.
Appena sentono odore di scontento popolare accorrono subito per buttare benzina sul il fuoco, se è già acceso, oppure per accenderlo se è ancora spento. Loro obiettivo minimo: mettere comunque un bastone grande o piccolo negli ingranaggi del sistema e tenere a bada, impaurendola, la maggioranza moderata. Obiettivo intermedio: fare proseliti, ottenere visibilità mediatica, creare una rete nazionale e transnazionale di disubbidienza 'a priori'. Obiettivo massimo: creare il brodo di coltura per la rivoluzione.
Resta il fatto che sono appena seimila. In una sola curva di stadio ci stanno tutti. Sono uno ogni diecimila italiani. Lo 0,1 per mille. Allora, visto che oltre ad essere una minoranza ridicola (e quindi a non rappresentare nessuno oltre se stessi) stanno sul gozzo alla maggioranza della nazione, perché la sinistra continua a proteggerli? Perché permettiamo loro di bivaccare a sbafo, esentasse e con tutte le bollette pagate, nei ‘centri sociali’ okkupati e di okkuparne di nuovi? Una risposta c’è: per fare il “lavoro sporco” contro la destra. Impedire raduni. Disturbare riunioni. Rovesciare banchetti. Sradicare gazebi. Spaventare. A segno invertito sono come la milizia squadrista di Cerutti, ma non in divisa. Mimetizzata.
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