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BUONANOTTE

Sull’amo c’è di solito un verme

Il commento di Manlio Collino

Sull’amo c’è di solito un verme

Massimo Gramellini

Il piacione Gramellini è stato allontanato dalla nuova Rai meloniana, che non si è lasciata incantare dal suo finto perbenismo alla Fazio (altro epurato). Una volta Massimo scrisse “Ammiro chi aderisce in toto a uno schieramento o a un’ideologia, condividendone i valori e gli interessi, e giustificandone i vizi con la motivazione che gli altri fanno peggio. Io non ci riesco. Sono infastidito dalla volgarità del centrodestra come dalla supponenza del centrosinistra”.

Fa simpatia, quest’indecisione. Da quando sono andate in pezzi ideologie e identità, l’indecisione è pressoché generale, bipolare, contagiosa. Non ci si capisce più niente. E Gramellini sembra rallegrarsene: dubbio comune, mezzo gaudio. Ma è proprio lì la trappola. Lui che si definisce liberale (e comunque “non di sinistra”) rappresenta in realtà il prodotto più raffinato di cinquant’anni di plagio culturale rosso. E’ proprio su quelli come lui che conta la sinistra per catturare i voti degli indecisi. Perché quando parla Elly Schlein è troppo facile per la gente semplice prenderne le distanze.

A pescare all’amo gli indecisi serve l’esca dei “simpaticoni” e presunti neutrali come Gramellini, Fazio, la Littizzetto, la Gialappa, o i due badòla di “un giorno da pecora”, con le loro battutine al vetriolo. La differenza fra un discorso della Schlein e uno di Gramellini è la stessa che corre fra l’esplicita réclame del whisky XY e una scena di fiction dove l’eroe di turno (intelligente, coraggioso e pieno di sex appeal) appena arrivato nella sua bella casa si rivolge all’altrettanto bella partner versandosi un bicchiere del whisky XY. La cui etichetta, off course, si vede benissimo. E Giorgia l’ha vista.

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