Dr. Zaki, pronto a far la sardina?

Zaki si è laureato a Bologna nel senso che la laurea glie l’ha conferita la rossa Università di Bologna (il cui Rettore è giunto all’assurdità di pretendere dal capo dei goliardi locali una dichiarazione ufficiale di antifascismo), ma in Italia aveva dato solo due esami. Gli altri li ha dati dalla sua cella egiziana, collegato via Skipe. Strano, un regime che ti tortura coi cavi elettrici e poi ti lascia connettere su Skipe.

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Li ha dati in egiziano, perché l’italiano lo parla male. Strano, un ateneo che permette agli allievi stranieri di dare gli esami in lingua madre. Finora si poteva solo coll’inglese, ma anche quello Zaki lo mastica malissimo, e comunque non a livello di discussione accademica. Avranno pagato un interprete? D’altra parte Patrick “andava laureato” ad ogni costo, anche se agli esami avesse balbettato, e così è stato: 110 e lode.

Poi, per carità, il nostro capellone è anche simpatico, con quella biffa paciosa, gli occhiali da miope e la barba da imam. Cosa faceva, di storto? Sfruculiava il governo egiziano sui diritti civili, che là (come in Cina e purtroppo altrove) non sono molto rispettati, e lo hanno pizzicato. Ma lui qui aveva le amicizie giuste nel Pd, e quindi il suo caso è stato adottato, striscionato sui balconi e imposto nei Tg.

I suoi padri adottivi non han saputo liberarlo in tre anni mentre la Meloni c’è riuscita in pochi mesi? Ma lui l’ha ringraziata! Ha solo rifiutato il volo di Stato perché i compagni glie l’han detto chiaro: “non accettarlo, se no ti trovi in foto coi fascisti”. E lui ha obbedito. In fondo gli bastavano la libertà e un diploma al cui confronto quelli della Scuola Radio Elettra erano roba più seria. Bentornato.