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Doveva compiere 87 anni ed era malato da tempo

E' morto Rolando Picchioni, ex patron del Salone del Libro

Presidente per dieci anni, travolto poi dall'inchiesta giudiziaria, aveva fatto grande la rassegna. L'omaggio della politica e della cultura

E' morto Rolando Picchioni, ex patron del Salone del Libro

Festeggiava il compleanno proprio nei giorni del Salone del Libro, difatti la tradizionale torta dell'ultimo giorno era anche una maniera di tutti di celebrare il Patron: in questa edizione, ne avrebbe compiuti 87 di anni. Rolando Picchioni se n'è andato in silenzio nella notte tra mercoledì e giovedì, nella clinica Santa Caterina da Siena in cui era ricoverato da giorni.

Picchioni era ormai lontano dal Salone dal 2015, quando era scoppiato lo scandalo che avrebbe poi portato alle accuse di peculato, ai processi, al fallimento della Fondazione e al timore di perdere il Salone. Ora il processo ancora in corso si esaurirà per "morte del reo", ma sarà difficile dimenticare come l'intero Sistema Torino, compreso chi si era abbeverato a quella fonte o chi, come molti giornalisti, ne aveva cercato i favori, abbia fatto in fretta a rimuovere Picchioni, senza il quale forse Librolandia non sarebbe sopravvissuta arrivata alla dimensione cui era, difficile anche capire se sarebbe sopravvissuta.

"Uomo delle istituzioni e della cultura", come si potrebbe sintetizzare dai messaggi di cordoglio che hanno cominciato a giungere nella mattina, comprese quelle del governatore Alberto Cirio e del sindaco Stefano Lo Russo, Picchioni era nato a Como,  si era laureato in Lingue e letterature straniere all'Università di Torino e qui aveva condotto la sua carriera politica, iniziata nella Democrazia cristiana. Deputato dal 1972, era stato sottosegretario ai Beni culturali nei due governi Cossiga e nel governo Forlani, dal 1979 al 1981. 

Dimessosi durante il governo Forlani, quando emerse la sua iscrizione nella loggia massonica P2, riporta l'agenzia di stampa Ansa, venne eletto nel consiglio regionale del Piemonte nel 1990, dove era stato capogruppo della Dc e cinque anni dopo divenne presidente dell'Aula. Militò nelle fila del Cdu, per passare successivamente all'Udeur prima e alla Margherita poi, fino ad aderire nel 2007 al Partito democratico. Degli Anni Ottanta lo scandalo petroli, che lo vide coinvolto nel procedimento giudiziario da cui uscì assolto. L'impegno in consiglio regionale intanto s'intersecava con l'organizzazione del Salone internazionale del libro di Torino, nell'ambito del quale divenne dal 1999 prima segretario generale della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, poi presidente dal 2005.

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