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Via Scarsellini, la vita da incubo di Giuseppe e Lucia: «Noi, vessati dagli abusivi»

Marito e moglie, 93 e 88 anni, vivono a Mirafiori fianco dei nomadi che hanno sfondato una casa Atc. «Abbiamo paura a uscire»

Via Scarsellini, la vita da incubo di Giuseppe e Lucia: «Noi, vessati dagli abusivi»

Giuseppe e Lucia, marito e moglie di 93 e 88 anni, vivono in via Scarsellini

Via Scarsellini, piano rialzato, scala P, una casa che Giuseppe ha comprato decenni fa. «Ma io qui abito da 70 anni, Questi alloggi popolari li ho visti nascere», ricorda con lucida memoria nonostante i 93 anni. Accanto a lui, la moglie Lucia, anni 88. Purtroppo, quella che dovrebbe essere una serena vecchiaia, per la coppia è in realtà un incubo. Da un anno a questa parte, quando l’appartamento a fianco è stato occupato da una famiglia di nomadi. «Io ho paura, mio figlio non vuole che esca di casa», ammette Lucia. E aggiunge, con una punta di dispiacere: «Ma è giusto che alla nostra età dobbiamo subire queste vessazioni?». Intanto, dall’appartamento occupato esce un ragazzo, vent’anni al massimo, che apostrofa il 93enne così: «Vecchio rincoglionito».

Il cortile delle case popolari

Ma i due anziani non sono gli unici a vivere un incubo alle popolari di via Scarsellini. Dove nel piazzale c’è un mini-accampamento nomade, con i bambini che chiedono l’elemosina ai passanti. Sette figli sistemati in un camper con mamma e papà. «Io non ho mai occupato una casa», si affretta a dire la madre dei pargoli. Poi tira fuori un documento, su cui c’è scritto il cognome: Sulejmanovic. «Io sono in regola, sono cittadina italiana, vengo da Roma», dice la donna. «Se cercate qualcuno che occupa le case, non venite da me». Eppure, secondo gli ultimi dati di Atc, sono al momento otto le occupazioni irregolari in via Scarsellini. Diversi appartamenti hanno l’allarme alla porta, ma ce ne sono ancora molti vuoti che fanno gola ai potenziali abusivi.

Nel cortile, gli inquilini di passaggio bisbigliano: «Qui prima o poi scoppierà il caos, non possiamo più vivere così». Qualcuno protesta scrivendo messaggi sulle magliette che poi appende al balcone: «E’ inaccettabile questo schifo». Ma la voglia di esporsi è pari a zero, per paura di ritorsioni. Giuseppe e Lucia, invece, ci mettono la faccia: «Non è giusto subire tutto questo. Cambiare casa? L’abbiamo comprata coi risparmi di una vita, non siamo noi che dobbiamo andare via».

Le proteste contro gli abusivi

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