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Aumenta la produzione
30 Marzo 2023 - 20:20
Mirafiori aumenta la produzione, l’obiettivo è 550 auto al giorno - tutte 500 elettriche, ovviamente - e il management ha già avvisato i fornitori che entro il 2024 si arriverà a 130mila auto l’anno. Un successo di mercato innegabile, certo, e con la prospettiva della transizione ecologica che Stellantis raggiungerà ben prima del 2035, ma il prezzo da pagare è superlavoro e «turni massacranti» per gli operai, stando a quanto dicono i sindacati. E per ovviare, il Gruppo arruola operai dall’estero: i primi diciassette arriveranno lunedì dalla Slovacchia, dallo stabilimento del gruppo di Trnava.
La comunicazione ufficiale è arrivata giovedì mattina, ma già da giorni in ambito sindacale si discuteva criticamente di questa decisione: «Non dimentichiamo che ci sono quasi 400 operai in solidarietà, quelli impiegati nelle linee Maserati e altri nella produzione di mascherine. Riportiamo loro in linea e evitiamo di assumere lavoratori dall’estero» è la dichiarazione, per esempio, della Uilm. «È una scelta che va nell’ottica solo di un maggior profitto per l’azienda e non ha ricadute occupazionali per il territorio. Da mesi chiediamo di aumentare il numero dei lavoratori, necessità che quindi viene riconosciuta, ma avremmo voluto nuovi occupati» dicono dalla Fiom. La parola usata per indicare il nuovo “pericolo” è «dumping», che normalmente intende l’introduzione sul mercato di merci dall’estero a prezzi ridotti: in questo caso, pur con le spese di trasferta, gli operai slovacchi costerebbero meno delle assunzioni invocate dai sindacati.
Ai quali risponde Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic-Confsal: «Anche il sindacato dovrà rassegnarsi al considerare il fatto che un’azienda multinazionale eserciti la propria attività su più scenari e che di conseguenza dovremo fare i conti, sia per il presente che per il futuro, con sempre più frequenti scambi di lavoratori, sia per ragioni di capacità professionali sia per questioni puramente solidaristiche. Già diverse centinaia di lavoratori, principalmente dello stabilimento di Melfi, operano in trasferta negli stabilimenti francesi e in quello di Pomigliano; nei prossimi mesi diverse centinaia di lavoratori dello stabilimento di Termoli, dove si producono motori endotermici e cambi, saranno chiamati a svolgere per mesi attività di formazione nella Gigafactory francese di Acc».
Intanto, sul fronte dell’auto elettrica, va registrata la posizione del ministro del Made in Italy Adolfo Urso che, a un appuntamento della Fiom, ha parlato del piano del governo per aiutare nell’acquisto di veicoli elettrici: «Gli incentivi sull’elettrico non hanno fatto aumentare le vendite, oggi sono macchine di lusso, per i ricchi delle ztl, ma non voglio che sia così. Voglio capire come ben calibrare gli incentivi, che dovrebbero soprattutto servire a rottamare i veicoli che inquinano di più. Devo lavorare con sindacati e imprese per una politica industriale, che si fa anche con incentivi».
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