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Lo sfogo

Paola Belloni, la compagna di Elly Schlein contro i paparazzi: "Un outing ingiusto"

Un lungo post su Instagram dopo il servizio di Diva e Donna

paola belloni

paola belloni

"Non mi hanno vista arrivare" e quindi hanno tirato fuori i teleobiettivi. Car* giornalist* di @divaedonna_settimanale comunicare a mezzo stampa l’intimità affettiva di una persona è un atto ingiusto e si chiama outing. Io ne son stata travolta, ma per fortuna non annichilita, perché ho una rete amicale e familiare che mi sostiene. Mi chiedo solo cosa sarebbe successo se io questa rete non l’avessi avuta”. Inizia così il lungo messaggio con cui Paola Belloni si sfoga dopo il servizio pubblicato da Diva e Donna che, grazie agli scatti dei paparazzi, ha rivelato la sua relazione con la segretaria del Pd Elly Schlein. Lo fa su Instagram, attraverso il suo profilo personale. Con un post in cui parla di sé, ma anche di tematiche generali.

https://www.instagram.com/p/Cqn5QYLM-Pw/

 “In Italia – scrive Bellone - non abbiamo il matrimonio egualitario, non abbiamo tutele per i figli e le figlie di famiglie omogenitoriali, non abbiamo una legge contro l'omolesbobitransfobia. Siamo un Paese dove migliaia di "Spatriati", per dirla con Desiati, vivono o lasciano le proprie province pieni di graffi e di segreti. Il coming out è una scelta personale, che deriva anche da un'analisi della propria rete sociale”. E ancora: “Ma mi rendo conto che essere la compagna di una figura pubblica vi abbia fatto pensare di avere il diritto di esporre me quanto è esposta lei. Ammetto però che la foto con la papalina di lana in testa e con il sacchetto dei bisogni di Pila in mano era notevole. Avete regalato meme alle mie amiche per i prossimi dieci anni. P.S. Detto tutto questo ora torno alla mia vita privata che spero resti sempre la stessa. Anche se senza papalina. L’ho buttata”.

Finora Paola Belloni era sempre rimasta fuori dal dibattito pubblico. Era stata Schlein a parlare per la prima volta della loro relazione, durante la campagna elettorale, mantenendo però la privacy sulla sua identità. Aveva solo usato queste, bellissime, parole per raccontare un po' di sé e del suo privato: «Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna».

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