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La replica
08 Aprile 2023 - 07:40
Il governatore Alberto Cirio e l'assessore Luigi Icardi
Dal grattacielo della Regione la replica arriva “a stretto giro”. Quasi piccata nel negare che siano «saltate le trattative» ma, soprattutto, che non siano state fatte assunzioni. «È abbastanza paradossale che si chieda di risolvere in meno di un anno difficoltà strutturali come le liste d’attesa, l’affollamento dei pronto soccorso o la carenza di personale in sanità che si trascinano da più di dieci anni. Da quando l’emergenza pandemica ha mollato la stretta sono passati appena dodici mesi» ribattono il governatore Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, assicurando che la Regione «sta mettendo in campo ogni energia possibile per affrontarle e lo sta facendo, per la prima volta nella storia, con un metodo strutturato».
Le criticità evidenziate dai sindacati «sono reali e le abbiamo ben presenti» dicono Cirio e Icardi. «Ma è bene ricordare che la sanità piemontese non arriva solo da tre anni di pandemia, ma anche da dieci anni di immobilismo e sostanziale blocco delle assunzioni a causa del piano di rientro. È evidente che l’emergenza Covid abbia aggravato ulteriormente la situazione sia sul fronte delle assunzioni, perché di fatto ha reso impossibili per più di due anni quelle a tempo indeterminato, a causa dello stop ai concorsi, sia su quello delle liste d’attesa a causa dello stop imposto a gran parte dell’attività sanitaria ordinaria». Da qui la richiesta di vedersi riconosciuto il merito di aver avviato «un metodo di lavoro scientifico per recuperare un decennio di immobilismo, , non appena la fine dell’emergenza pandemica l’ha reso possibile». Il 2022 avrebbe già segnato un primo cambio di passo secondo governatore e assessore, mostrando altri numeri.
«Le assunzioni del comparto sanitario, finalmente, registrano un saldo positivo sul “turn over” per 941 unità, che include anche una prima parte delle stabilizzazioni del personale assunto nel periodo Covid, oltre 600 su 1.137 totali, che proseguirà nel 2023 come previsto, progressivamente con lo scadere dei contratti originari». Nessuno si fa illusioni, dunque. «Sappiamo che la strada è ancora lunga ma l’impegno e il metodo iniziano per la prima volta a dare i loro frutti». Secondo la Regione nel 2022 il saldo tra uscite e assunzioni con contratto a tempo indeterminato in sanità è positivo per 941 posizioni coperte, «il dato più alto dal 2018». Un saldo tra cessazioni e ingressi che «si conferma positivo tra cessazioni e ingressi, tenendo conto che in quei due anni si è fatto ricorso a personale a tempo determinato, in quanto l’emergenza pandemica ha reso impossibile lo svolgimento di concorsi a tempo indeterminato e ha esaurito le graduatorie disponibili». Il Piemonte rivendica anche di essere stata «la prima Regione in Italia ad avviare il percorso di stabilizzazione di una parte del personale a tempo determinato reclutato per l’emergenza Covid». Nel corso di quest’anno, poi, proseguirà il piano di assunzioni, «anche in base all’accordo sottoscritto con i sindacati che prevede l’aumento del tetto di spesa per le assunzioni in sanità del 4% per cento nel 2023 e del 6% per cento nel 2024, che sarà portato avanti nel rispetto degli equilibri di bilancio».
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