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Sindacato di polizia
09 Maggio 2023 - 07:00
Eugenio Bravo del Siulp
La presa di posizione del Siulp era nell’aria e ieri, nel coso del Consiglio generale, il sindacato di polizia ha messo il dito della piaga. «Le difficili condizioni lavorative dei poliziotti - ha dichiarato il leader torinese Eugenio Bravo - che a causa di un organico deficitario e di situazioni logistico-strutturali molto critiche, vanno a inficiare gravemente il nostro lavoro e di conseguenza la sicurezza dei cittadini». Per il sindacato è indispensabile mettere mano alla riforma delle assunzioni in polizia, velocizzando e razionalizzando gli ingressi.
«Taluni opinionisti e politici - si legge in una nota del Siulp - ritengono, ad esempio, che l’immigrazione irregolare non sia un problema per la sicurezza, nonostante gli indicatori della quotidianità del controllo del territorio di Torino palesano come, negli ultimi mesi nella città, circa il 70% degli arrestati per reati contro la persona e il patrimonio, siano consumati da extracomunitari e le segnalazioni di disturbo che inquietano i cittadini e legate al degrado, siano molto più persistenti». Da qui la necessità da parte del sindacato, di intraprendere una seria politica sull’immigrazione che, oltre a migliorare il sistema dell’accoglienza, dovrebbe efficacemente limitare gli ingressi clandestini nel nostro Paese. «Tuttavia - prosegue la nota -, atteso che questa proposta non sembra di facile risoluzione e l’impegno dell’Europa fino ad oggi sembra evanescente, l’impegno dovrebbe rivolgersi all’attuazione dei rimpatri. Chiarezza e verità dovrebbero guidare gli opinionisti e gli “scienziati strategici” i quali dovrebbe osservare meglio le procedure, la pratica, l’esperienza, la competenza degli addetti ai lavori e soprattutto analizzare le criticità e le cause reali.
Le ragioni per cui le espulsioni vengono eseguite molto lentamente dipendono dal numero risicato delle Commissioni Territoriali, dall’inadeguato numero di poliziotti dell’Ufficio immigrazione necessario per procedere velocemente alle espulsioni (10 nella questura di Torino con abilitazione)». Il Siulp ritiene che i rimpatri, eseguiti in pochi mesi, oltre a ridimensionare il numero degli irregolari nelle stazioni e nelle periferie, potrebbero essere un deterrente agli ingressi in Italia.
Per il sindacato è condivisibile la scelta di inasprire le pene nei confronti di scafisti e trafficanti di esseri umani, com’è assolutamente condivisibile salvare sempre e comunque ed in qualunque modo i naufraghi
Nel documento diffuso ieri, il Siulp non si limita ad una serie di enunciazioni, ma chiarisce che i poliziotti oggi sono prontianche a scendere in piazza e a incrociare le braccia. «Al riguardo - si legge -, la questione sicurezza e polizia, che impegnano il sindacato, sembra richiedano un percorso che delinei nuove forme più incisive di rivendicazioni tra le quali non sarebbe da escludere lo strumento dello sciopero, ponderato ad alcuni settori, e finalizzato a rafforzare la lotta sindacale. Ma senza rinunciare a iniziative pubbliche che sensibilizzino le forze politiche, le associazioni e i cittadini torinesi sul tema della sicurezza, sotto l’aspetto legislativo e su quello prettamente logistico-operativo, agendo da monito per le Istituzioni, troppo distratte e, a volte, inadeguate».
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