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L'ALLARME

La Galleria Subalpina rischia di scomparire. L'ira dei negozianti: «Con questi affitti ce ne andiamo»

L’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino: «Incontreremo gli intermediari di Blackstone per salvare le attività storiche». Nel mirino i ristoranti di Chiambretti, Baratti & Milano, il cinema Romano e le piccole botteghe che soffrono di più

La Galleria Subalpina rischia di scomparire. L'ira dei negozianti: «Con questi affitti ce ne andiamo»

La Galleria Subalpina

«Abbassare i canoni di affitto per salvare le attività storiche della Galleria Subalpina». E’ l’appello lanciato dall’assessore al Commercio di Torino, Paolo Chiavarino, in vista di un incontro con gli intermediari del fondo di investimento americano Blackstone che a novembre 2021 ha acquistato l’intero “passage” tra piazza Castello e piazza Carlo Alberto, una delle tre storiche gallerie commerciali cittadine. «Abbiamo appena contattato la società milanese che funge da intermediario con Blackstone - spiega Chiavarino - e organizzeremo un incontro nei prossimi giorni per ribadire la nostra volontà di difendere la storia della nostra città e i posti di lavoro. Ci è sembrato - ha aggiungo l’assessore - che stiano elaborando nuove soluzioni».

Affitti quadruplicati
Sembra esserci ancora speranza dunque per i titolari delle attività commerciali in affitto che, con il passaggio di proprietà, si sono trovati a far fronte a un canone addirittura quadruplicato. Un invito a “levare le tende” in salsa americana. All’interno della galleria ci sono attività in affitto di grande rilevanza per la città, come il cinema Romano, il caffè Baratti & Milano fondato nel 1858, oltre a due ristoranti di Piero Chiambretti, lo Sfashion Cafè e l’Arcadia.

Contratti in scadenza
Le attività a rischio sfratto sono quelle con il contratto in scadenza. Tra queste compaiono antiquari, gallerie e negozi di oggettistica. Piccole botteghe che di certo non riuscirebbero a permettersi un affitto quattro volte più alto. «Se non lo abbassano siamo costretti ad andar via» si lamentano i titolari della attività. Come la piccola gioielleria Petit, la galleria Gilbert, l’antiquario Memoria dal Passato, il negozio di oggettistica Babele e l’ottica Gallery, solo per citarne alcuni. Nonni, figli e nipoti che da decenni si sono alternati nelle botteghe della Subalpina e che presto potrebbero fare i bagagli a causa di una decisione imposta dall’alto.


Scadrà a breve anche il contratto del ristorante Sfashion Cafè che si affaccia su piazza Carlo Alberto: «Stiamo dialogando in modo proficuo con la società per cercare di abbassare gli affitti» ha spiegato il socio di Chiambretti, Giulio Ferrari, che si occupa della gestione di vari ristoranti in città. Fuori pericolo, almeno per il momento, sembrano essere il cinema Romano e Baratti & Milano che hanno contratti di affitto più lunghi. C’è poi chi ha già deciso di chiudere mesi fa, come la storica Casa del Libro che ha lasciato vuoto il proprio negozio.

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