Cerca

L'INCHIESTA

I “gioielli” di Torino nelle mani dei fondi inglesi e tedeschi

La nostra città fa gola agli Investitori stranieri che stanno attuando sempre più maxi operazioni immobiliari: dall'isolato di “Profondo Rosso” in via Roma al nuovo "Palazzo Contemporaneo" in corso Stati Uniti

I “gioielli” di Torino nelle mani dei fondi inglesi e tedeschi

Via Roma

Dai “passage” parigini del centro ai palazzi razionalisti di via Roma, passando per l’architettura anni Settanta della Crocetta e i campus universitari. I “gioielli” di Torino sono sempre più in mano a fondi stranieri, in particolare inglesi, tedeschi e americani.


Il palazzo demolito in corso Stati Uniti e il nuovo "Palazzo Contemporaneo"
La maxi-operazione di demolizione ha suscitato un gran clamore in tutta la città, un po’ perché non si è abituati a veder collassare su se stesso un palazzo alto oltre trenta metri, un po’ per la polvere sollevata durante l’abbattimento della struttura sviluppata per oltre 10mila metri quadri. Stiamo parlando del palazzo di corso Stati Uniti, tra corso Re Umberto e corso Galileo Ferraris, che conteneva il centro congressi e gli uffici della Regione Piemonte, raso al suolo in tempi record. Il palazzo di proprietà del fondo Effepi, gestito da Generali ma sottoscritto da Unicredit, è stato acquistato da “Gran Torino”, il fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da Finint Investments Sgr, fondato da Crea.Re Group, con la londinese Zetland Capital.

L’edificio anni Settanta, difeso dagli architetti del Politecnico, poi abbattuto tra le polemiche, vedrà sorgere al suo posto una nuova costruzione residenziale che prenderà il nome di “Palazzo Contemporaneo”. Il progetto, finanziato da Banca Intesa, e assistito da K&L Gates, Gianni & Origoni e lo studio Legance, guidato a Londra da Marco Gubitosi, sarà la prima nuova costruzione residenziale realizzata in centro città dopo oltre trent’anni. Gli alloggi disponibili saranno 92, ma i prezzi non saranno accessibili a tutti: si parla infatti di una media di 5.800 euro al metro quadro per appartamenti di varie dimensioni, da bilocali a superattici di 250 metri quadrati.


Il cantiere in opera in corso Stati Uniti

L’isolato di via Roma, set del film “Profondo rosso”
Lo stesso fondo di investimento inglese, prima dell’operazione immobiliare di corso Stati Uniti, a giugno 2021 aveva annunciato l’acquisizione di un intero isolato in via Roma, a firma dell'architetto Piacentini, al cui interno è stato girato “Profondo Rosso” di Dario Argento, il film italiano più famoso nella storia del cinema horror. Ma in via Roma arrivano anche i tedeschi che hanno comprato un altro palazzo all'angolo con piazza Cln. L'acquirente è Patrizia Ag che ha rilevato un immobile a uso uffici di proprietà del fondo Mascagni e gestito da Generali Real Estate

Il palazzi di via Roma acquistati da fondi inglesi e tedeschi

Lo studentato tedesco
Sempre il fondo tedesco Patrizia ha investito circa 70 milioni di euro in città per l’acquisto a termine di un progetto di alloggi per studenti (Pbsa) di nuova costruzione. Il sito si trova in via Frejus, a ovest del centro città, a un chilometro dal Politecnico, nell’ex area Diatto. Il complesso, che si sviluppa su 13mila metri quadrati di spazi residenziali distribuiti su cinque piani, sarà dotato di 582 miniappartamenti con bagno privato. Il cantiere è attualmente in opera e dovrebbe terminare a settembre di quest’anno, mese in cui è prevista l’inaugurazione dello studentato.


Il cantiere del nuovo studentato finanziato dal fondo tedesco Patrizia

Il gioiello americano
Il fondo americano Blackstone, com’è noto, nell’autunno di due anni fa ha acquistato la Galleria Subalpina, un “gioiello” inaugurato dall’omonima banca nel 1874, al cui interno sono presenti molte attività storiche che ora rischiano di scomparire per gli affitti quadruplicati

Lo storico Caffè Baratti & Milano sotto la Galleria Subalpina acquistata dal fondo statunitense Blackstone

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.