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LA GRANDE PROVA

Spopolano Whatsapp e il nostro Piero Angela (LE FOTO)

La maturità torna alla normalità dopo il Covid. Ma Quasimodo, Moravia, Fallaci, Chabod e la lettera al Ministro Bianchi non decollano

Spopolano Whatsapp  e il nostro Piero Angela (LE FOTO)

Da Piero Angela a Whatsapp, passando per Oriana Fallaci, Quasimodo, Chabod e la lettere all’ex Ministro Bianchi del mondo accademico per reintrodurre le prove scritte. Sono queste le principali tracce della prima prova della maturità per 33mila studenti piemontesi (17.600 a Torino) che quest’anno si stanno confrontando con la classica maturità degli anni precedenti alla pandemia. Un anno speciale che celebra un altro momento simbolico oltre all’uscita dalla pandemia, ossia il centesimo anno dell’esame di maturità introdotta da Giovanni Gentile nel 1923.

Le scelte più gettonate
Le scelte più gettonate sembrano essere state il testo argomentativo sul nostro grandissimo divulgatore scientifico Piero Angela, scomparso il 13 agosto dell’anno scorso, autore del libro-testamento “Dieci cose che ho imparato”, e il testo di Belpoliti: “Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp” che esplora il concetto dell’attesa e la sua presenza nella nostra vita quotidiana. «Ho scelto la traccia su Whatsapp perché non conoscevo gli autori». E’ il commento di molte studentesse, tra cui Veronica Acquafresca del liceo D’Azeglio. «Moravia, Quasimodo, Fallaci e Chabod - spiega Ester Gallo del liceo Berti - non li abbiamo mai studiati». La prima studentessa uscita dal liceo scientifico Galileo Ferrais è Irene Gagliardi: «Ho scelto la traccia su Whatsapp perché è un tema molto attuale, sono contenta erano fattibili». La prima maturanda uscita dall’istituto tecnico commerciale Sommeiller è invece Sara Mottolese che ha scelto Fallaci. Molti suoi compagni hanno invece preferito il testo su Angela: «L’innovazione in cui si parla nel testo ha un significato importante per il nostro istituto ed è un aspetto fondamentale per tutta la società» dicono Danilo Caltabellotta e Matteo Mecarelli.


Il rito scaramantico
Gli studenti del liceo classico Alfieri di Torino ricorrono a un grande classico della scaramanzia: toccare ferro, o meglio l'alluminio, della porta di ingresso della scuola, prima di sedersi sui banchi e affrontare la prima prova di questa maturità post-Covid. Ad augurare “in bocca al lupo” ai ragazzi ieri al liceo di corso Dante ieri mattina c'erano il direttore generale dell'Ufficio Scolastico per il Piemonte, Stefano Suraniti e l'assessore regionale all'Istruzione, Elena Chiorino. «Una grande prova di maturità l'avete già data - ha spiegato Chiorino ai ragazzi - tenendo duro durante la pandemia». «Abbiamo avuto un ottimo esempio da parte dei nostri studenti e studentesse - ha sottolineato Suraniti - che ora tornano ad affrontare la maturità tradizionale in cui verrà valorizzata di più l’esperienza che hanno fatto a scuola». L’assessore all’Istruzione del Comune di Torino, Carlotta Salerno, ha invece fatto visita al liceo Gioberti: «Sono tracce complesse, ricche e variegate, mi aspettavo il tema su Piero Angela e mi ha colpito la traccia su Whatsapp perché impone una riflessione approfondita sull’utilizzo dei social».
Oggi c’è la temuta seconda prova. La più temuta è la versione di latino al liceo classico.

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