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MOBILITA' DEL FUTURO

A Torino la Maserati che si guida da sola: tutte le foto

Le prove davanti alle Ogr, anche l'assessora Foglietta a bordo: "Bella esperienza"

Maserati a guida autonoma

Maserati a guida autonoma in corso Stati Uniti

Su e giù per corso Stati Uniti nel tratto tra via Luigi Leonardo Colli e le Officine Grandi Riparazioni a bordo di una Maserati, il nuovo sistema di guida autonoma di Hipert ha superato l’esame. La dimostrazione di ieri pomeriggio si è concentrata sull’utilizzo innovativo del 5G e del dispositivo intelligente di monitoraggio del traffico, Eyepert, evidenziando il potenziale delle reti di comunicazione avanzate per migliorare la sicurezza stradale e l’integrazione delle macchine autonome nell’ambiente urbano.

E, tra chi ha voluto sperimentare in prima persona l’auto, c’è stata anche Chiara Foglietta, assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti. «È stata una bella esperienza - le sue parole appena scesa dalla Maserati - e sicuramente si tratta di un bel passo verso il futuro: la sperimentazione sarà ancora molto lunga, bisognerà progredire anche dal punto di vista dell’infrastrutturazione che è una parte integrante, ma sono molto contenta che si faccia a Torino».

La particolarità è che si è deciso di non utilizzare un semplice circuito, ma proprio le strade del capoluogo torinese: l’ultimo tratto di corso Stati Uniti, la rotonda con le due celebri locomotive e il monumento a Vincenzo Vela, il ritorno all’angolo con via Luigi Leonardo Colli. Tanti i curiosi e i passanti che si sono fermati ad osservare la sperimentazione, durata per circa un’ora, con diversi ragazzi che proprio in quei minuti avevano terminato la prima prova dell’esame di maturità al liceo scientifico Galileo Ferraris, giusto pochi isolati dietro. «Si tratta di una demo in cui la guida autonoma viene aiutata dalla città - ha spiegato Luca Miccio - e noi di Hipert abbiamo installato delle telecamere intelligenti da una parte all’altra dell’attraversamento».

E concretamente come funziona? «Le camere identificano il pedone e inviano le informazioni alla macchina - ci ha svelato uno dei ragazzi che collaborano con l’azienda specializzata nella creazione di sistemi a guida autonoma di nuova generazione - così l’auto si ferma quando sa che qualcuno sta attraversando la strada: in questo modo dimostriamo come elementi smart possano essere utili alla guida autonoma». Per la sperimentazione, però, sono state coinvolte più persone: «Sulla macchina ci sono tre persone - ha raccontato Miccio - e si tratta di un guidatore che possa frenare in caso di emergenza, un tecnico che si occupa che la parte di gestione autonoma vada bene e nei sedili posteriori un nostro manager che controlla tutto». Ma già così è un bel passo avanti verso l’auto del domani e la guida del futuro.

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