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IL CASO

Saldi anticipati, scoppia la polemica: «Sono fuori legge ma li fanno in tanti»

A pesare sul bilancio dei negozianti il maggio piovoso: «Perso fino al 40% del fatturato estivo»

I saldi estivi cominceranno ufficialmente il prossimo giovedì 6 luglio, ma sulle vetrine di tanti negozi e catene di Torino sono già, di fatto, iniziati, camuffati come sconti e promozioni. Iniziative che puntano ad attirare prima del tempo i clienti ma che sono vietate dal regolamento della Regione Piemonte. Una legge che i commercianti criticano aspramente. Così come criticano le promozioni fatte dalle multinazionali o i grandi magazzini che durano tutto l’anno.

Alla Rinascente ad esempio spuntano sulle vetrine i cartelli di sconti al 50% per i prodotti per la casa. Kasanova ha tappezzato i negozi di slogan su campo giallo fluo: «Afferra l’affare, quantità limitate a prezzi stock». Calzedonia sulla vetrina di via Roma propone invece: «Prezzi speciali in anticipo, ma - precisa - riservati ai soli possessori di tessera».

Ad anticipare gli sconti sono anche i negozi di vicinato che devono tenere il passo con i big. Il negozio Bomboogie in via Teofilo Rossi, a due passi dalla Rinascente, annuncia: «Sconti del 30% alla cassa», Scali in via Po promette: «Offerta speciale per te», mentre il negozio di scarpe Corrado propone sconti del 20% sul secondo prodotto acquistato ma «solo per questo week-end».

Scontati non soltanto i capi di abbigliamento ma anche i prodotti cosmetici. La parafarmacia Medi-Market in piazza Castello mette in vendita fermenti lattici al -60%. Area Natura infine regala un bagnoschiuma se si acquistano due solari.



«I grandi gruppi - evidenzia la presidente di Ascom Torino, Maria Luisa Coppa - sono partiti con le promozioni settimane fa e anche i piccoli commercianti, con difficoltà, si sono adeguati». Furio Brianti, titolare del negozio Charme in via Piazzi si domanda invece: «Perché i saldi iniziano di giovedì e non nel week-end? Perché non regolamentare il mercato? Penso ad esempio al Black Friday americano: è una follia che ci penalizza».
C’è poi chi vorrebbe abolire i saldi: «Le regole che dovrebbero vietare le promozioni per i 30 giorni prima dell’avvio ufficiale sono ferme agli anni Ottanta, ma le istituzioni si girano dall’altra parte. Tanto vale abolire i saldi, considerando che le multinazionali e il web fanno gli sconti quando vogliono» sottolinea Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti e titolare di due negozi in via Garibaldi e via Cernaia, che denota: «una netta riduzione dei consumi nell’abbigliamento dopo la pandemia». A pesare sul bilancio dei negozianti c’è stato anche il maltempo: «A maggio il fatturato è calato dal 20 al 40% per via della pioggia che ha penalizzato gli acquisti dei capi estivi. La moda segue il fenomeno dell’agricoltura, abbiamo bisogno del tempo giusto al momento giusto» sottolinea Paolo Bertolini, titolare dei negozi di borse in piazza Vittorio e via Teofilo Rossi.

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