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MATURITA'

Ecco chi sono gli studenti eccellenti di Torino

L'esame tradizionale "dimezza" i 100 in molte scuole della città e della provincia

Ecco chi sono gli studenti eccellenti di Torino

Il ritorno della maturità tradizionale dopo gli anni della pandemia e della didattica a distanza sembra aver abbassato i voti negli esami che quest’anno sono tornati ad avere la commissione di valutazione esterna. Lo confermano i presidi dei più prestigiosi licei di Torino. Al Gioberti per esempio i 100 e i 100 e lode si sono quasi dimezzati: «Siamo passati dai 51 dello scorso anno a 28» spiega la preside del liceo classico e linguistico, Miriam Pescatore. Stesso discorso al liceo D’Azeglio: «Il calo - sottolinea il preside Franco Francavilla -, è da attribuire a vari fattori, dalla commissione per metà esterna, ai pesanti effetti del Covid». La pensa così anche la vicepreside dell’istituto tecnico commerciale Sommeiller, Rosa Maria Perrinello: «Quest’anno abbiamo avuto tre bocciati e, anche se ci sono stati più 100, i voti nel complesso si sono abbassati, credo per effetto della pandemia». Anche al liceo scientifico Galileo Ferraris «ci sono stati meno 100, ma più lodi» spiega il preside Giuseppe Inzerillo. Quasi dimezzati i 100 anche in vari istituti della provincia, come nei licei Botta e Gramsci di Ivrea.

MATURITA' DA 100 E LODE

Complimenti dunque agli studenti che, nonostante le difficoltà legate al Covid, sono riusciti a raggiungere i massimi voti. «Vivere la maturità tradizionale, senza le mascherine, è stato bello, ci siamo potuti incontrare e confrontare nei bar e nelle aule studio, e i prof sono stati molto presenti» spiega Arianna De Nigris, diplomatasi con 100 e lode al Gioberti, in partenza per Lisbona con i compagni per il viaggio di maturità. La sua compagna, Francesca Micelli, anche lei 100 e lode, si è subito rimessa a studiare: «Approfitto di questi giorni per prepararmi ai test di Medicina» spiega la giovane che, ripensando alla prima prova, ha però qualche appunto da fare: «Non mi aspettavo che uscissero autori non trattati durante l’anno ma è stato una bella sfida svolgere la traccia su Moravia». Super soddisfatta è invece Eugenia Guidoni, altro 100 e lode: «E’ stato un esame giusto e adatto al nostro percorso di studi sia per la distribuzione dei crediti sia per la modalità in cui si è svolto l’orale che ci ha permesso di condurre da soli l’esposizione» spiega la studentessa che ci tiene a ringraziare i professori: «Ho apprezzato che abbiano tenuto in considerazione il percorso dei cinque anni perché i quasi due anni e mezzo di didattica a distanza hanno sicuramente influito sulla nostra formazione».
Sara Viglianco, 100 e lode al liceo classico D’Azeglio, fa volontariato in oratorio e sogna di diventare una psicologa: «In questi anni abbiamo faticato molto ma è stata una maturità adeguata alla preparazione ricevuta». La pensa un po’ diversamente il suo compagno di scuola, Marco Ronco, altro 100 e lode: «L’esame è stato abbastanza complesso perché nella prova orale ci veniva chiesto di collegare nuove materie, è quindi stato difficile ripassarle in poche settimane». E se Marco è indeciso se studiare Lettere a Torino o a Padova, Ilaria Casetti, 100 e lode al Galfer, ha già la testa in Germania: «Andrò lì a studiare Medicina». Cento e lode anche per il suo compagno Stefano Fantozzi, che ricorda: «Ho svolto la traccia sull’attesa, è importante prendersi del tempo per riflettere e staccarsi dal telefono. Infatti andrò in vacanza a Zante e farò un interrail con i compagni». Anche Antonietta Nanni, 100 e lode al Regina Margherita, si può finalmente godere l’estate: «Ad agosto partirò per il tanto atteso viaggio di maturità con le amiche in Spagna, poi studierò Giurisprudenza». Leonardo Pecchia, dell’istituto tecnico Sommeiller, ha invece un piccolo rammarico: «Avrei voluto la lode ma mi accontento del 100, ora andrò in vacanza con la mia ragazza all’Isola d’Elba, poi spero di entrare a Economia». Stesso percorso scelto anche dal suo compagno Lorenzo Triarico, diplomatosi con 100: «Sono felicissimo, la mia fortuna è stata avere come docenti maestri di vita innamorati del loro mestiere».

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