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L'allarme di Coldiretti

L'emergenza invisibile: come il maltempo sta distruggendo l'agricoltura italiana

Danni irreparabili dalle grandinate. E il caldo brucia frutta e verdura

L'emergenza invisibile: come il maltempo sta distruggendo l'agricoltura italiana"

"La terra piange e noi rischiamo di restare senza cibo". Il grido d'allarme arriva direttamente da Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, che in una lettera inviata al Governo, ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità per l'agricoltura del nord Italia, flagellata da condizioni meteorologiche estreme. Questo drammatico appello riflette l'urgente necessità di una moratoria sugli impegni economico finanziari e la sospensione degli oneri contributivi per gli agricoltori che lottano con le conseguenze di 44 tempeste di vento e grandine in un solo giorno. I danni sono incommensurabili.

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Secondo l'analisi della Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database), l'onda di maltempo ha investito regioni che vanno dal Piemonte al Veneto, fino al Friuli, con la Lombardia particolarmente martoriata da numerosi eventi climatici estremi.

In una situazione già difficile, le grandinate - vere e proprie palle di ghiaccio - hanno danneggiato irreparabilmente le produzioni di grano, ortaggi, barbabietole, frutta e vigneti. Alberi divelti, serre distrutte e strutture agricole con tetti rovinati evidenziano la potenza distruttiva di questo fenomeno.

“Le forti grandinate non solo colpiscono le piante, ma influenzano anche l'intero ciclo di produzione agricola”, sottolinea la Coldiretti. “I chicchi di grandine provocano la caduta dei frutti o ne impediscono la crescita, lasciando deformazioni che li rendono inadatti alla commercializzazione”.

Ma la natura non ha riservato solo grandine e tempeste: un'insopportabile ondata di caldo sta letteralmente 'bruciando' la frutta e la verdura nei campi, con ustioni che provocano la perdita del raccolto che in alcune aziende arrivano al 90%. "Le scottature da caldo danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili", spiega la Coldiretti. Ma non è solo l'agricoltura a risentire di queste temperature estreme. La produzione di uova, latte e miele è calata nettamente, con un netto calo della produzione di uova, le api stremate dal caldo che hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline, e la produzione di latte scesa di oltre il 10%.

Il quadro che emerge è preoccupante: le anomale condizioni meteo del 2023, caratterizzate prima da una grave siccità, poi da eventi meteo estremi e infine dal caldo torrido di luglio, stanno mettendo a dura prova l'agricoltura italiana, con danni alle colture e alle infrastrutture rurali che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno. Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità, sottolineando che se non si interviene subito, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Il futuro dell'agricoltura italiana è a rischio, ed è necessario agire ora per prevenire l'irreparabile.

Intanto i prezzi al consumatore delle produzioni agricole stanno paurosamente aumentando. Nei mercati la gente compra, a fatica, solo le cose indispensabili  ,perché dopo gli aumenti dovuti all’inflazione cagionata dall’aumento dell’energia, per la guerra in Ucraina, si assiste all’impennata dei prezzi dovuta alla scarsa disponibilità dei prodotti agricoli dovuta ai disastri del maltempo. Il combinato disposto delle due cause ha provocato una grave crisi del comparto. Consumatori, imprenditori agricoli e lavoratori  sono purtroppo ormai alla mercè degli eventi climatici estremi che solo pochi scriteriati ormai ,contro ogni evidenza, si ostinano a negare essere la conseguenza del riscaldamento globale.

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