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IL CASO
26 Luglio 2023 - 07:00
Nuova vita per due edifici del Comune che hanno subito occupazioni abusive, ma ora i centri sociali sono sul piede di guerra. Il primo immobile è l’ex scuola materna Maria Teresa e Principe di Napoli di via Alessandria, ribattezzata “L’Asilo” dagli anarchici, sgomberati nel 2019, che l’avevano occupata. Il secondo è l’ex Buon Pastore di via Principe Eugenio in cui vige tuttora un’occupazione.
Il centro sociale Prinz Eugen nel complesso dell'ex Buon Pastore
L'ex Asilo di via Alessandria sgomberato dagli anarchici nel 2019
La delibera comunale ha previsto di destinare i due immobili ad attività socio educative. Nel documento della giunta si precisa però che «l’assegnazione avrà ad oggetto anche un’area verde di 200 metri quadrati che verrà esattamente individuata nell’ambito del progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione presentato da Cogefa S.p.A. per la riqualificazione del giardino del compendio Buon Pastore». L’area verde “Giardino boscoso” è attualmente gestita dal centro sociale Prinz Eugen, che occupa parte dell’ex Buon Pastore e che ora teme o sgombero dopo 30 anni. Anche a fronte della liberazione degli uffici della Regione, nello stesso isolato, affacciati su corso Regina Margherita, dopo il recente l trasferimento dei dipendenti nel grattacielo di via Nizza.
Due immagini del "Giardino boscoso" all'interno dell'ex Buon Pastore occupato da 30 anni dal centro sociale Prinz Eugen
«Questa era la mossa che ci aspettavamo come ultima fase che avrebbe portato alla presa del giardino boscoso e al conseguente sgombero del Prinz. Si conferma così la voce che dava in estate l’arrivo dei lavori nell’area verde» dichiarano gli occupanti sui social. «Il Prinz per ora non è stato dichiarato sotto sgombero - sottolineano -, anche se due mesi fa il Consiglio comunale ha parlato di questo, e i vigili sono venuti più volte in sopralluogo, mai concesso, che molto facilmente ha fatto sì che la struttura Prinz venisse dichiarata inagibile». «Noi non saremo complici silenziosi della distruzione di un’area verde quasi selvatica con la quale abbiamo convissuto in armonia per 30 anni, giardino e casa sono un unicum - aggiungono -, quindi o si salva tutto o si brucia tutto».
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