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La storia

Eroi sconosciuti : la battaglia invisibile dei raccoglitori di rifiuti

Svolgono un umile lavoro che contribuisce a salvare il pianeta. Ma adesso sono a rischio

Eroi sconosciuti : la battaglia invisibile dei raccoglitori di rifiuti

In estate milioni di persone frequentano le spiagge  e vedono sugli arenili ,anche di località che si fregiano della bandiera blu ,piccoli pezzetti di plastica di ogni colore e di ogni forma. La plastica impiega molte centinaia di anni per degradarsi  ,però si frantuma in parti sempre più piccole che finiscono in mare e ,attraverso i pesci, entrano nella catena alimentare . Inoltre i rifiuti plastici ,ingurgitati anche da tartarughe e cetacei oltre che dai pesci ,sono una delle principali cause della contrazione del numero di esemplari di parecchie importanti specie marine. Tutti sanno che esiste una enorme isola galleggiante nell’oceano fatta da rifiuti plastici, un vero cancro ecologico che rilascia maligne metastasi nel mondo.

Ora è chiaro che non si può andare contro il progresso e la plastica ha una molteplicità di usi ed utilizzi. Però non in tutti gli usi la plastica è indispensabile, per esempio come contenitori dell’acqua minerale: si potrebbero utilizzare bottiglie di vetro ,così come per molti altri usi la plastica potrebbe e dovrebbe essere sostituita con altri materiali. Basta fare l’esempio dei cotton fioc e dei bicchieri e stoviglie di plastica monouso. Il modo migliore per ridurre l’utilizzo massivo della plastica sarebbe quello dell’introduzione ,per legge ,del sistema del vuoto a rendere con cauzione, abbandonando  per sempre l’attuale sistema del vuoto a perdere.  Il consumatore è sempre più consapevole dei danni provocati dall’uso sconsiderato della plastica che viene pagata nel prezzo dell’acquisto dal consumatore stesso e accollando alla collettività i danni dell’inquinamento e della raccolta. Con questo sistema il rifiuto plastico avrebbe valore non solo come materia prima seconda  ma avrebbe anche il valore della cauzione che potrebbe essere incassata da chi la raccoglie.

Ci sono circa 20 milioni di raccoglitori di rifiuti in tutto il mondo, un esercito informale di spazzini il cui lavoro è in gran parte non riconosciuto. Eppure, questi eroi inconsapevoli e senza nome svolgono un ruolo fondamentale nella lotta contro l'inquinamento e nella difesa dell’ ambiente. Sconosciuti , si muovono silenziosamente attraverso paesi dove i servizi di raccolta dei rifiuti regolari sono un lusso inesistente.

Questi coraggiosi uomini e donne svolgono un’umile ma importante attività, senza protezione adeguata, con salari miseri e senza alcun contratto formale. Andrew Almack, il fondatore dell’impresa sociale Plastics for Change , considera  il mondo frammentato  e polarizzato della raccolta dei rifiuti come "l'ultima frontiera”.

Ma c'è un'ombra minacciosa sul futuro di questi raccoglitori di rifiuti di plastica. Il commercio globale di spazzatura, rifiuti elettronici e moda veloce scartata viaggia dal Nord al Sud del mondo, ma la plastica usata e gettata ribalta questo trend. Bottiglie e imballaggi e contenitori abbandonati di plastica possono viaggiare in entrambe le direzioni, con il pregiato polietilene tereftalato (PET) utilizzato nelle bottiglie di plastica raccolto in Asia e in Africa, e venduto a riciclatori e trasformatori in Europa.

Ma la corsa al profitto facile sta mettendo in pericolo la sopravvivenza di questi eroi sconosciuti. I produttori stanno abbandonando gli impegni di utilizzare plastica riciclata, optando per materiali vergini più economici, nonostante producano quattro volte più CO2 per tonnellata rispetto alla plastica riciclata, aumentando così i volumi di plastica in circolazione.

L'ultimo rapporto della Ellen MacArthur Foundation  ,attiva nelle ricerche sull’inquinamento mondiale da plastica, mostra un allarmante ritorno all'uso di plastica vergine, mettendo in crisi i sogni di un futuro sostenibile .Infatti l’aumento dell’energia, a causa della guerra in Ucraina, ha determinato un maggior costo industriale e forte aumento del prezzo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Questo calo della domanda sta avendo un enorme effetto a catena per milioni di lavoratori della raccolta, che vedono nella plastica il loro principale sostentamento.

Tuttavia, c'è ancora speranza, grazie all'incredibile lavoro di organizzazioni come Plastics for Change in India. Con un'enorme rete di negozi di rottami di quartiere, l'organizzazione sta cercando di portare struttura e trasparenza alla catena di approvvigionamento della plastica riciclata. I negozi vengono incentivati ​​a seguire pratiche commerciali etiche, e la plastica riciclata viene poi venduta a marchi globali, offrendo loro un'opportunità di distinguersi nel mercato dei prodotti sostenibili.

Ma la sfida è ancora grande. Paesi come l'Indonesia devono fare i conti con milioni di tonnellate di plastica abbandonate ogni anno, che inquinano i fiumi e minacciano gli ecosistemi. Diverse Organizzazioni, anche in Indonesia lottano contro questa marea di plastica, ma hanno bisogno di più supporto, da parte di tutti, per contrastare l'inquinamento e preservare il futuro del nostro pianeta.

In Brasile, un nuovo meccanismo di finanziamento basato sui crediti di plastica sta cominciando a prendere piede .Per adesso è una semplice speranza  per il futuro del riciclaggio e per la salvaguardia dell'ambiente. Organizzazioni non profit hanno aiutato i raccoglitori di rifiuti di plastica ad organizzarsi in cooperative, migliorando le condizioni di vita e lavorative per molti. Questa iniziativa dovrebbe essere esportata anche in Europa, dove purtroppo non mancano migliaia e migliaia di indigenti disoccupati  che potrebbero, con questo umile lavoro, sollevarsi dalla povertà estrema contribuendo a contrastare l’inquinamento che sta inondando il pianeta.   

Il mondo ha bisogno di abbracciare questa sfida. Le grandi aziende globali devono agire con responsabilità, devono operare secondo principi di sostenibilità  e devono impegnarsi per  l'uso sempre più esteso di materie prime seconde, di componenti con crescenti percentuali di parti riciclate e di plastica riciclata. Solo così potremo onorare i sacrifici di quegli “eroi” sconosciuti che sono i raccoglitori di rifiuti, e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future. Il tempo per agire è adesso.

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