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Dopo l'intervento shock di Piero Fassino

Ecco quanto guadagna davvero un onorevole

Nella busta dei parlamentari 13mila euro al mese netti, ma sembra vivano su un altro pianeta

Piero Fassino

Piero Fassino mostra la sua busta paga

Piero Fassino quasi ci ha abituati. Ogni quattro o cinque anni se ne esce con una delle sue. «Abbiamo una banca!», «Grillo vuole fare politica? Faccia un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende», sono solo due delle frasi che rappresentano gli scivoloni più noti. Questa volta sembra aver superato il segno. Se ne sono accorti anche i suoi che al cronista che annunciava che avrebbe scritto un articolo sul caso, si sono raccomandati: «Per favore, non essere populista». Un rischio che non si corre se si considera la nuova boutade dell’ex ministro e leader del Pd: «Quattro mila euro al mese e fischia non sono uno stipendio d’oro», ma non sono neppure una miseria. Ben più della metà degli italiani che lavora, si accontenterebbe anche di qualcosa di meno; così potrebbe far fronte a mutui, spesa, assicurazione dell’auto, tasse universitarie per i figli, ferie a tre stelle e qualche viaggetto. Ma non è così perché, quella stessa metà degli italiani e forse di più, oggi deve tirare la cinghia. Deve fare i sacrifici a fronte di uno stipendio medio che non tocca i duemila euro.

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Anche la spesa al supermercato è diventata un problema e le massaie più esperte acquistano solo i prodotti scontati e girano i mercati per risparmiare qualche soldo. Figurarsi tutto il resto. Insomma c’è un Paese reale molto diverso da quello immaginato da Fassino e forse da buona parte della “Casta”, che in questa estate bollente con i prezzi che volano fino alle stelle, soffre più che mai. Il marziano Fassino è atterrato su un pianeta che sta incominciando a conoscere, tant’è che, consigliato saggiamente, ha fatto marcia indietro dichiarando d’aver peccato d’ingenuità. Una frase che vale tanto come quelle riportate sopra.

Come può un ex ministro, ex capo di partito e ancora parlamentare, manifestare ingenuità sui fondamentali? Domanda alla quale forse è meglio non rispondere per evitare, non i populismi, ma le dietrologie. Ma non è tutto. L’ex leader di Pd non è un parlamentare novello e sa perfettamente che la “paga” mensile di un deputato e di un senatore non è quella che lui ha indicato nel suo intervento a Montecitorio, ma è tre volte di più. Infatti ai 4.718 euro al mese, bisogna aggiungerne altri 10mila tra rimborsi di permanenza, di viaggio, esercizio di mandato e spese per l’attività parlamentare. Il totale è di 13mila euro netti, poco più, poco meno. Fassino ha mentito proprio di fronte ai suoi colleghi? Probabilmente no. Il suo è stato un intervento infelice, ma applaudito con calore a sinistra e a destra e che la dice lunga sulla consapevolezza del ruolo e la presenza di spirito dell’attuale classe politica. Tutta, populisti compresi.

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