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L'appello
20 Agosto 2023 - 08:30
Controlli dei carabinieri sulle colline attorno Mondovì
Prima lo shock di quelle urla, con Humbertus Ter Host che chiedeva aiuto. Poi la paura del killer che si aggirava fra i boschi dietro le loro case. E ora la «fine di un incubo», come la definisce il sindaco di Montaldo di Mondovì: «Adesso non vogliamo che gli italiani pensino a noi come a Cogne - riflette Giovanni Balbo - E organizzeremo qualcosa per ricordare “Bert” e spiegare agli altri olandesi i motivi che lo hanno spinto a vivere qui: pace e serenità».
La quiete di questo paesino di 500 anime è stata turbata mercoledì, quando Sacha Chang ha ucciso Ter Host e il padre Haring. Poi è scappato nei boschi, costringendo tutta la collina a chiudersi in casa: «Non abbiamo mai visto così tanti carabinieri tutti insieme - guarda il lato positivo Piergiorgio da Torre Mondovì, dove Chang è stato arrestato - Avevamo paura ma ci sentivamo sicuri». Conferma la signora Maura: «Ho sempre fatto attenzione a chiudere tutte le porte. Di certo è una storia triste, che ha messo fine a tre vite. Io penso tanto alla mamma di Sacha, che ha perso il marito per colpa del figlio». E Oscar, uno dei cacciatori del Monregalese che ha partecipato alla cattura, aggiunge: «Abbiamo aiutato perché viviamo e lavoriamo qui: per noi era importante tornare alla normalità e siamo contenti che sia finita bene, sia per noi che per quel ragazzo».
Il duplice omicidio ha segnato tutta una comunità: «E’ stato come un meteorite, arrivato in un momento di grande affluenza turistica - ammette il sindaco - La gestione di questi giorni è stata difficile ma dobbiamo ringraziare i carabinieri». Resta il dramma della morte di Ter Host, medico che tutti conoscevano in paese. Infatti, vicino alla sua villetta, sono spuntati biglietti e mazzi di fiori. Per Haring Chang, insegnante in Olanda, sono arrivati tantissimi ricordi di allievi ed ex via internet: «Non conoscevamo quella famiglia mentre Bert era un nostro concittadino, simpatico e amico con tutti: la sua morte ha lasciato una grande ferita. Anche perché tanti hanno visto la scena, con le sue urla e il sangue sulla porta di casa».
Balbo anticipa che il Comune organizzerà un concerto e altre attività per ricordare il medico scomparso: «Vogliamo far sì che il nostro paese non sia ricordato per questo evento catastrofico, come successo a Cogne in passato. Soprattutto con gli olandesi, una delle nostre comunità principali. E anche noi chiediamo giustizia e risposte».
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