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Tragedia in montagna

Alpinisti dispersi sul Bianco, individuati i corpi, il vento impedisce il recupero

Sono Maurizio Crosetti, 48 anni di Bricherasio, e Dino Ruotolo, 63enne di Torino. L'elicottero del Soccorso Alpino ha individuato «reperti compatibili con la presenza di due corpi senza vita» in una pietraia a 3.800 metri di altezza

Gli alpinisti

Maurizio Crosetti e Danilo Ruotolo

Il Soccorso Alpino Valdostano ha effettuato alle prime luci dell’alba di oggi un sorvolo in elicottero sulla cresta del Brouillard (Monte Bianco) finalizzato alla ricerca dei due alpinisti piemontesi, Maurizio Crosetti, 48 anni di Bricherasio, e Dino Ruotolo, 63enne di Torino, dispersi dallo scorso 11 luglio.

L’attività ha consentito di individuare reperti compatibili con la presenza di due corpi senza vita, a 3.800 metri di quota. Non è stato possibile finora procedere all’individuazione dei corpi e al loro recupero, a causa delle numerose e consistenti scariche di sassi che creano un pericolo oggettivo per i soccorritori e al forte vento: impossibile avvicinare l’elicottero e impossibile posare in parete personale tecnico. Crosetti e Ruotolo avevano contattato la Centrale Unica del Soccorso nella mattinata del 10 luglio, riferendo di essere in difficoltà a quota 4.350 metri, a causa delle condizioni del terreno.

Erano stati avvistati dall’equipaggio dell’elicottero, nella missione seguita alla chiamata, ma due tentativi di recupero non erano andati a buon fine, a causa del forte vento in quota. I due avevano perciò deciso di fermarsi nella loro ascensione e pernottare (decisione possibile, viste le temperature non proibitive del periodo e l’essere dotati del necessario equipaggiamento).

Alle 21 del 10 luglio avevano riferito alla Centrale Unica del Soccorso di essere in buone condizioni fisiche e che il mattino seguente avrebbero ripreso la salita in maniera autonoma. Nessun contatto telefonico successivo era stato possibile.

I sorvoli sulla cresta e lungo la via alla vetta del Monte Bianco, scattati a seguito della segnalazione di mancato rientro da parte dei parenti, non avevano dato risultato. Nei giorni successivi erano stati compiuti ulteriori sorvoli, tutti con esito negativo.

Le ricerche erano quindi state sospese a seguito della neve e del forte vento, che aveva compromesso il contesto delle operazioni. Le temperature elevate di questi giorni, con il conseguente scioglimento della neve, hanno creato le condizioni ottimali per effettuare il tentativo odierno. Il punto di avvistamento evidenzia una caduta di quasi 900 metri dalla cresta.

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