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L'ALLARME
02 Settembre 2023 - 16:55
La campanella suonerà per gli studenti il prossimo 11 settembre. Ma a poco meno di due settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico ecco che le famiglie italiane - e quelle piemontesi non fanno eccezione - si trovano, ancora una volta, alle prese con il caro-scuola. E a trovarsi in difficoltà sono soprattutto gli studenti della scuola superiore per i quali si stima, in media, una spesa di 1.100 euro a ragazzo per libri e corredo scolastico.
Non è un problema nuovo: già per il precedente anno scolastico il Forum delle Associazioni Familiari aveva supportato diverse famiglie nell’acquisto dei libri di testo grazie al progetto “Un euro a famiglia”. L’ulteriore rincaro previsto, però, impone una riflessione. Molte famiglie, infatti, non possono sostenere quei costi o, quando possono, riescono a farlo con enormi difficoltà.
La conseguenza spesso è la dispersione, quando non addirittura l’abbandono scolastico di ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni. «È una evidente negazione del diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione - afferma Roberto Gontero, presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte - oltre che un’ipoteca sul futuro di un Paese che ha bisogno che i suoi giovani abbiano un’istruzione di qualità. Come sempre le famiglie si stanno ingegnando, ricorrendo sempre di più al mercato dell’usato o allo scambio/regalo, prassi utile a risparmiare, ma che diventa sempre più difficile anche a causa dei libri di testo cambiati troppo in fretta. Alcune regioni riconoscono agli studenti della scuola superiore delle agevolazioni per l’acquisto dei libri di testo o del materiale scolastico. Si tratta, tuttavia, di iniziative a macchia di leopardo che chiediamo siano estese a tutta Italia, per superare anche i divari territoriali nel sistema di istruzione dei quali, periodicamente, si torna a parlare. Investire sulla scuola - conclude Gontero - vuol dire credere nel futuro dei territori e dell’intero Paese. Supportare le famiglie perché possano consentire ai figli di seguire le proprie aspirazioni, frequentando il corso di studi più adatto a loro, è un compito non derogabile e ancora più urgente nel contesto sociale attuale».
Nei giorni scorsi, invece, c’era chi aveva chiesto di liberalizzare gli sconti. Come l’Unione nazionale consumatori, secondo cui il governo Meloni deve intervenire con immediatezza varando un decreto che modifichi l’articolo 8 della Legge 15 del 13/2/2020. Quello che in sostanza vieta alle grandi catene di supermercati e alle piattaforme digitali di poter fare sconti sui libri scolastici superiori al 15% del prezzo di copertina.
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