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IL CASO

«Compriamo i libri usati per risparmiare perché quelli nuovi costano una fortuna»

Lunghe code davanti alle librerie dell’usato: «Noi esclusi dai voucher scuola»

«Compriamo i libri usati per risparmiare perché quelli nuovi costano una fortuna»

In vista dell’inizio della scuola i genitori dei ragazzi delle superiori stanno prendendo d’assalto le librerie dell’usato. Il motivo? «I libri scolastici nuovi sono aumentati ancora di prezzo e non possiamo permetterceli». E’ il commento unanime dei tanti papà e mamma in coda davanti al Libraccio e all’Asino d’Oro per acquistare libri di seconda mano. Anche perché quelli nuovi costano una fortuna. Per le scuole superiori si va dai 320 euro per il primo anno di liceo classico ai 240 per l’istituto professionale per l’industria e l’artigianato, con un’impennata per il terzo anno (370 euro per i classici, 310 per gli scientifici, 310 per l’istituto tecnico geometri).

E così sempre più gente va a caccia del risparmio. Dentro la libreria Libraccio di via Santa Teresa 7 c’è una lunga coda di persone in attesa di comprare i libri a metà prezzo. «Speriamo di trovarne qualcuno usato così spendiamo la metà» dice Paola, insieme al figlio che quest’anno inizierà le scuole superiori. «Costano davvero una fortuna, e sono ancora aumentati dallo scorso anno» aggiunge Valentina, un’altra mamma in attesa del suo turno.

C’è coda anche davanti alla libreria L’Asino d’Oro in via Carlo Alberto 1. «Devo spendere 333 euro per comprare i libri di scuola di mio figlio iscritto al terzo anno del liceo scientifico Gobetti. E’ una spesa folle e spero di trovarne qualcuno di seconda mano» spiega Stefania. «Io ho trovato 5 libri ma sono comunque molto cari» aggiunge Monica. «Devo comprarne ben 15 per mio figlio al primo anno di Scienze umane, non posso certo permettermi di prenderli nuovi» sottolinea Giuseppe.

Neppure i voucher scuola della Regione rappresentano una soluzione. «Sono 4 anni che faccio richiesta ma non mi danno mai niente» si lamenta una mamma. «Non sono ben ponderati - aggiunge un altro genitore -, danno tanti soldi soltanto a chi non ha nulla mentre chi lavora deve sborsare tutto di tasca propria per far studiare i figli».

Il rincaro dei libri è un problema, oltre che per i genitori, anche per i librai che si trovano a fronteggiare la concorrenza del web. «Non ci sono più le code di un tempo, ora la gente compra anche i libri usati sul Internet» spiega il titolare dell’Asino d’Oro, Antonio Minniti. «Non so quanto potremo ancora durare» aggiunge il libraio, guardando i lavori in via Po: «Certo che anche il cantiere proprio non ci voleva perché gente non trova parcheggio e non viene a fare acquisti in centro».

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