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L'ALLARME

Covid, più di un piemontese su tre considerato a rischio. Nuovo vaccino a metà ottobre

Covid, più di un piemontese su tre considerato a rischio. Nuovo vaccino a metà ottobre

Almeno 176 pazienti sono attualmente ricoverati con il Covid in ospedale

Più di un piemontese su tre è a rischio Covid in Piemonte. Almeno 1,6 milioni di persone tra ultrasessantenni e pazienti già considerati “fragili” nonostante un’età inferiore a cui a partire da metà ottobre, quando arriverà nelle farmacie, sarà consigliato il nuovo vaccino contro l’ultima variante, considerata più contagiosa: Eris. Il virus, insomma, potrebbe tornare a fare paura davvero per via del combinato disposto tra il rientro dalle vacanze e la riapertura delle scuole che, entro una decina di giorni, potrebbe far tornare a crescere i casi, già in aumento nelle ultimo mese con un’impennata del 44% in Italia.

«Un rischio in più»
«Dobbiamo considerare il Covid come un virus in più tra i tanti che, ormai, conosciamo: ma questo non significa che non faccia più male. Anzi, se ci aggiungiamo che già prima, ogni anno, avevamo i reparti pieni con l’influenza in autunno e inverno, il fatto che questa infezione non conosca stagioni, dovrebbe preoccupare di più» commenta cauto ma non meno attento del solito, il professor Giovanni Di Perri nel commentare la crescita della «curva» dei contagi e dei ricoveri in ospedale nelle ultime due settimane. Per quanto i positivi siano in media 177 al giorno contro gli oltre 1.100 di un anno fa e i ricoverati 176, «le persone che finiscono in ospedale non hanno magari la polmonite ma si aggravano per via di altre comorbidità».

Il piano in Regione
Da circa quarantotto ore la Regione ha diramato la prima circolare agli ospedali che si sono preparati con «posti letto dedicati ai pazienti contagiati», «screening all’ingresso dei pronto soccorso» e «corsie pulite» nei reparti, come ha spiegato il responsabile della Prevenzione della Regione, Bartolomeo Griglio, reduce dalla prima “cabina di regia” con l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi. «Continueremo a monitorare, settimana per settimana, l’andamento dei contagi».

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