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L'INIZIATIVA

Riapre il Castello di Lucento: «Con spazi museali e percorsi sociali per i ragazzi»

L'ex dimora sabauda, gestita dalla Fondazione Aief, ospiterà anche spazi per eventi e una "caffetteria sociale"

Riapre il Castello di Lucento: «Con spazi museali e percorsi sociali per i ragazzi»

Una nuova vita per il Castello di Lucento che entro la fine dell’anno dovrebbe riaprire al pubblico con spazi museali e didattici, una “caffetteria sociale” e aree pronte per ospitare venti. Tutto grazie alla Fondazione Aief che farà di queste attività, opportunità lavorative per ragazzi under 30. Nello specifico l’ex dimora sabauda, risalente al 1300, con tanto di fossato e uno splendido parco, ospiterà un nuovo polo sociale, didattico, educativo e sanitario dedicato alle persone con disabilità. Un evento unico in Italia, tanto che ieri mattina, in visita al cantiere è arrivata anche la ministra alla Disabilità del governo Meloni, Alessandra Locatelli. E noi abbiamo partecipato al tour del castello in esclusiva.



Il progetto sociale

Particolare attenzione è stata posta al percorso museale inclusivo e didattico previsto all’interno delle sale, e alle attività di formazione e inserimento lavorativo che si realizzeranno attraverso l’apertura di una caffetteria sociale e di spazi per eventi gestiti con un progetto di inclusione lavorativa nel settore degli eventi e della ristorazione.

Ai piani superiori è previsto un percorso sensoriale, oltre a opere d’arte e una linea temporale che ripercorrerà la storia del castello. Il primo piano ospiterà inoltre un centro diurno socio riabilitativo per adolescenti con patologie psichiatriche a supporto della rete Npi del territorio.

«L'inclusione e l’accessibilità sono due costanti del nostro percorso progettuale che prevede di trasformare il Castello di Lucento in un polo socio-educativo-culturale che ha, tra i suoi obiettivi, il sostegno alle persone con disabilità, garantendo loro accesso ad opportunità lavorative e culturali» ha sottolineato il presidente della Fondazione Aief, Tommaso Varaldo, che ha guidato nel cantiere, ieri pomeriggio, la ministra alla Disabilità, Alessandra Locatelli, la vicesindaca Michela Favaro, i vertici di Api e di Ipi, la società che ha dato in concessione il Castello di Lucento alla Fondazione Aief.

La storia del castello
Il castello, le cui origini risalgono intorno al 1300, è noto come residenza di caccia del Duca Emanuele Filiberto di Savoia e punto strategico durante l’assedio di Torino del 1706. Ma negli secoli sono state molteplici le destinazioni assunte dal Castello: torre di guardia, palazzo fortificato, casa colonica, sede dell’Istituto agrario Bonafous e poi ancora dell’azienda Teksid, per divenire infine proprietà della Ipi Spa. Dopo un periodo di inutilizzo la proprietà ha abbracciato il progetto della Fondazione Aief.

La Ministra Locatelli: «Un modello da replicare in tutta Italia»

«Si sta facendo un cambio culturale molto profondo in questa comunità e vorrei che si replicasse questo modello in tutta Italia». Così la ministra alla Disabilità, Alessandra Locatelli, è intervenuta ieri pomeriggio al Castello di Lucento, durante la visita al cantiere. «Questo progetto - ha aggiunto - dà speranza a tante famiglie che hanno bisogno di aiuto».

«Ringrazio di cuore il ministro Locatelli per aver scelto di conoscere in anteprima il progetto della nostra Fondazione per il Castello di Lucento visitandone il cantiere» ha dichiarato Tommaso Varaldo, presidente della Fondazione Aief che ha accolto Locatelli davanti al fossato del castello.

Presente all’incontro anche la Vicesindaca di Torino, Michela Favaro: «La Città è fiera di contribuire alla realizzazione di questo percorso di inclusione che sarà reso possibile grazie allo strumento degli usi temporanei messo a disposizione dell’Assessorato all’Urbanistica. Questo centro affronta il tema dell’inclusione molto caro all’amministrazione».

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