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Piemonte verso il voto

Alberto Cirio "fa la spesa" in Centro

Il governatore si è assicurato il sostegno di una lista civica di centristi e cattolici e di Maurizio Lupi

Alberto Cirio

Ma non ha lanciato ancora la sua candidatura

La lista da soli la faranno certamente, ma alle elezioni Europee. Per le Regionali, invece, i popolari di Fioroni hanno scelto di sostenere Alberto Cirio. «È un politico moderato e merita il nostro appoggio. Nel partito di Schlein ci saremmo trovati a disagio», ha spiegato il coordinatore Giorgio Merlo. Non che sia stata una scelta facile, la convivenza con Lega e Fratelli d’Italia qualche imbarazzo sicuramente lo porterà sia ai popolari che agli alleati, ma il prestigio di Cirio sembra garantire sia gli uni che gli altri.

SERGIO DEORSOLA

Intanto il presidente della Regione, dopo “Noi Moderati” di Maurizio Lupi, porta a casa un altro tassello della sua composita coalizione, e sempre pescando nella riserva centrista del cattolicesimo democratico (non solo nella sua componente conservatrice). Tra i candidati cattolici della “Lista Civica per Cirio” ci sarà sicuramente Sergio Deorsola, (ex Cdu), politico di lungo corso e già presidente del Consiglio regionale del Piemonte. Potrebbe candidarsi anche Guido Calleri di Sala, 55 anni, esperto di energie rinnovabili, figlio del Conte Edoardo, primo presidente della Regione Piemonte.

GUIDO CALLERI DI SALA

E poi, ancora, Luca Pedrale, ex consigliere regionale eletto a Vercelli e Renato Zambon, già responsabile del Centro per l’Impiego di Pinerolo. Merlo, verosimilmente, non ci sarà e tenterà, anche se lui ora si schernisce, «preferisco fare il sindaco di Pragelato», l’avventura alle Europee. Noi Moderati, “Popolari di Fioroni”, ma nella coalizione di Cirio non mancherà neppure lo scudo crociato, quello della Nuova Democrazia Cristiana il cui coordinatore piemontese è Mauro Carmagnola la cui candidatura appare scontata e forse il suo nome potrebbe comparire nel listino.

MAURIZIO LUPI

A questo punto, a metà del guado, restano Azione con le sue due componenti, quella di Carlo Calenda e l’altra di Matteo Renzi. Se alle Europee correranno con uno o due simboli (molto dipende dagli umori dei due leader dell’uno verso l’altro e viceversa), il discorso si fa assai più complicato in ambito regionale e, al momento, vale solo l’azzardo. Quello di Giorgio Merlo che sostiene che non si presenteranno e che, eventuali candidature personali potrebbero trovare sede naturale in una, come nell’altra coalizione all’interno di liste civiche. Al tempo stesso, e allo stato dei fatti, appare impraticabile l’alleanza diretta di Calenda e di Renzi, con tanto di lista e simbolo, sia con Cirio che con il Pd, specie se i Dem trovassero l’accordo con M5s. Solo la candidatura secca di Daniele Valle potrebbe indurre Azione e Renzi ad un ripensamento.

RENATO ZAMBON

Ma c’è anche un’altra ipotesi, che sembra essere caldeggiata da Osvaldo Napoli (dirigente di Azione) e che prevede di proporre come governatore, una personalità di spessore che possa tener testa sia a Cirio che a Valle o a chiunque altro a sinistra. Una personalità di cui, per ora solo si vagheggia. Intanto, nella serata di ieri il Pd, e i suoi alleati (Sinistra Italiana, Europa Verde, Più Europa, Radicali, Psi, Civica Monviso, Demos, Torino Domani, Sinistra Elogica, Possibile, Centro Democratico e Volt) hanno rivolto l’ultimo appello a M5s: «I punti in comune sono maggiori e più forti di ciò che ci divide».

GIORGIO MERLO

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