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Cinque ragazzi torinesi arrestati in Turchia

Manifestavano per condannare la guerra di aggressione turca nel Nord e nell’Est della Siria

Il blitz

L'intervento dei poliziotti

L’opposizione democratica in Turchia e in Kurdistan ha indetto ieri una serie di conferenze stampa in varie città per condannare la guerra di aggressione turca nel Nord e nell’Est della Siria. Le forze di sicurezza turche hanno accolto queste iniziative, fanno sapere fonti vicine ai centri sociali torinesi, organizzate dal Partito Democratico delle Regioni (Dbp), dal Partito Democratico dei Popoli (Hdp) e dal Partito della Sinistra Verde (Ysp) con una dura repressione. La polizia ha cercato di fermare le conferenze stampa con blocchi e arresti e ci sono stati numerosi fermi. Nella città curda settentrionale di Riha, un gruppo di giovani internazionalisti provenienti da Germania, Italia e Francia, che erano venuti come ospiti al congresso dell’Ysp, il 15 ottobre, sono stati attaccati dalla polizia. I giovani sono stati ammanettati e arrestati e portati in una stazione di polizia. Tra loro ci sarebbero anche cinque ragazzi torinesi, la conferma viene da fonti legali che sarebbero state incaricate di tutelare i ragazzi finiti in cella. Cosa obiettivamente complessa e difficile, tant’è che le stesse fonti ufficiali turche non hanno neppure reso noto la notizia, circolata solo attraverso i social e in modo quasi clandestino. Non sono neppure chiare le accuse a cui dovrebbero rispondere i ragazzi che sono stati fermati e di cui si ignorano, allo stato dei fatti, le condizioni fisiche.

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