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L'ALLARME
21 Ottobre 2023 - 17:07
«Dal 2012 al 2022, solo nel torinese sono spariti 18.075 imprenditori artigiani (-27%), il dato italiano più alto. Numeri da brivido. Anche perché dietro alle botteghe artigiane ci sono addetti, famiglie, persone che si sono arrese, hanno gettato la spugna, spesso dopo aver prosciugato le risorse familiari».
E’ l’allarme lanciato dal presidente di Confartigianato Piemonte, Dino De Santis, durante l'assemblea pubblica dell'associazione, a cui ha partecipato anche il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. «La pandemia prima, la crisi energetica e le speculazioni hanno colpito le nostre imprese, con un progressivo gonfiarsi dei prezzi dell'elettricità e del gas che ha provocato una crisi capillare del sistema produttivo - ha aggiunto De Santis - . A questi shock, si sono uniti la stretta monetaria e l'aumento dei prezzi delle materie prime. La tempesta dei rincari non è ancora passata, anzi c'è il rischio che la crisi in Medio Oriente abbia un impatto negativo sulle bollette del gas e sui prezzi dei carburanti».
Un presente e un futuro tutt’altro che rassicurante che le imprese stanno cercando di contrastare purtroppo senza grandi risultati. «Per tentare di rimanere a galla le nostre imprese stanno adottando alcune soluzioni per continuare ad essere presenti sul mercato, come l'aumento dei prezzi, la riduzione del margine del profitto, l’autoproduzione di elettricità, efficientamento degli impianti, rinegoziazione dei contratti e purtroppo anche la riduzione del personale e la chiusura».
«Sono qui per rassicurare il mondo delle imprese e del mondo dell'artigianato - ha detto il ministro Zangrillo -, questo governo è del tutto consapevole di quanto la pubblica amministrazione sia abilitante nei confronti dell'attività imprenditoriale. Sappiamo bene come molte leggi e norme si siano affastellate nel tempo trasformando la complessità in complicazione. Per questo stiamo facendo un lavoro molto intenso in condivisione con il mondo imprenditoriale per aggredire tutte le aree di criticità che stanno frenando il nostro sistema».
«Il lavoro che stiamo facendo è serio, dettagliato e anche certificato e formalizzato attraverso il Pnrr -ha aggiunto -. La pubblica amministrazione ha come obiettivo la semplificazione di 600 procedure entro il 2026».
Il ministro ha inoltre sottolineato che: «Riconfermare Cirio e alla guida del Piemonte è un'opportunità per questa regione, nel segno della continuità e della concretezza».
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