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ARPA PIEMONTE

Riscaldamento, una caldaia su 5 non è a norma. Via ai controlli nei condomini

Lo scorso anno in Piemonte sanzionati centinaia di palazzi per inquinamento e sicurezza

controlli caldaie

Via ai controlli di Arpa Piemonte per le caldaie dei condomini

Nei condomini di Torino e del Piemonte, una caldaia su cinque è irregolare. Un problema che rischia di costare caro a molti, visto che proprio in questi giorni Arpa Piemonte sta dando il via ai consueti controlli annuali a campione.

I dati degli analoghi controlli compiuti nella scorsa stagione invernale, del resto parlano chiaro. Complessivamente, su un totale di 1.839 impianti controllati in Piemonte, sono state riscontrate irregolarità su 369 impianti, corrispondenti al 20% dei controlli effettuati. 513 in tutto le sanzioni comminate, in quanto alcuni impianti avevano più di una irregolarità. «La maggior parte delle violazioni - spiegano da Arpa Piemonte -, pari all’incirca al 52% dei casi, è dovuta al non rispetto dei valori minimi di rendimento dell’impianto, mentre in circa il 31% dei casi è stato accertato il superamento del limite di NOx (ossidi di azoto). Il restante 17% dei casi ha riguardato violazioni relative alle norme sull’efficienza energetica, quali mancata manutenzione dell’impianto o mancata installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione». Come se non bastasse, per 380 impianti, corrispondenti all’incirca al 21% del totale controllato, sono state evidenziate inoltre carenze inerenti la normativa sulla sicurezza.

Le ispezioni sono state condotte in gran parte su impianti con potenza termica ai 100kW, cioè quelli condominiali, per un totale di circa 69mila appartamenti. Controlli casuali ma solo fino a un certo punto: «Arpa dispone di un catasto termico degli impianti - spiega Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte - e i nostri controlli si concentrano sugli impianti più grandi e più vecchi». Anche perché l’obiettivo principale, oltre a quello della sicurezza, è diminuire l’inquinamento. «La messa a norma degli impianti a seguito di queste attività di controllo - continua Barbero - ha conseguenze rilevanti sul miglioramento del rendimento energetico degli impianti e sulla riduzione di emissioni di gas inquinanti, che può essere stimata pari a circa 8 tonnellate all’anno di NOx a seguito della messa a norma degli impianti oggetto di sanzione nella scorsa stagione termica».

Ma quali sono le sanzioni? Per quanto riguarda i problemi di sicurezza, le carenze sono state segnalate agli Enti competenti (Comuni, Inail Vigili del fuoco) che dovranno valutare caso per caso. «Le irregolarità sulle emissioni - conclude Barbero - invece sono sanzionate da Città metropolitana e possono andare da qualche centinaio a qualche migliaio di euro, oltre ovviamente ai costi per l’intervento di messa a norma» che può pesare molto di più sulle tasche di chi dovrà riparare o sostituire la caldaia. Attenzione quindi, quest'anno accendere i termosifoni potrebbe costare più caro del solito.

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