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Approvata all'unanimità
01 Novembre 2023 - 15:07
Caos negli ospedali
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge al Parlamento presentata dal capogruppo Pd Raffaele Gallo, simile a quella che altre regioni hanno proposto dopo aver elaborato un testo comune in Conferenza Stato-Regioni, su un tema preciso: la necessità che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5% del PIL dell’anno precedente. Il testo, ha spiegato l’assessore Luigi Icardi, è stato condiviso in Conferenza delle Regioni e ora sarà inviato alla Camera dei Deputati.
RAFFAELE GALLO
«Il Partito Democratico, presentando questa proposta, nel luglio scorso, ha voluto dire concretamente basta ai tagli alla sanità e riteniamo importante che la giunta l’abbia voluta condividere – ha spiegato Raffaele Gallo -. Purtroppo la Legge Finanziaria, in discussione a Roma, se da un lato stanzia 3 miliardi in più per la spesa sanitaria, dall’altro raggiunge appena il 6% del Pil». «Lasciare le cose come stanno significherebbe andare verso una privatizzazione del sistema dove solo chi ha le risorse adeguate riesce a curarsi e gli altri rinunciano, Una discriminazione inaccettabile», ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi.
DOMENICO ROSSI
«Il disegno di legge propone un aumento graduale del finanziamento del sistema sanitario nazionale, con l'obiettivo di garantire servizi adeguati a una popolazione sempre più anziana e fragile», ha precisato Alessandro Stecco, consigliere della Lega, presidente della Commissione Sanità e relatore di maggioranza, sottolineando come questa iniziativa vada verso l’eliminazione dei vincoli di spesa per il personale sanitario.
ALBERTO PREIONI
«Sono sostanzialmente due le modifiche previste da questa proposta di legge - ha sottolineato Alberto Preioni, capogruppo della Lega -. La prima prevede di incrementare la spesa sanitaria nazionale in maniera stabile e graduale, avvicinandola alla media europea in cinque anni. La seconda riguarda il superamento dei limiti di spesa delle Regioni per il personale degli enti del servizio sanitario, così da poter concorrere in modo autonomo al fabbisogno sanitario del proprio territorio regionale».
SEAN SACCO
Infine per Sean Sacco di M5S, «in Piemonte chi rinuncia a una visita specialistica è passato dal 8,7% del 2019 al 15% nel 2021 e il 45% delle visite specialistiche è fatto a pagamento: il privato si sta sostituendo sempre di più al pubblico e può decidere quali prestazioni erogare, generalmente quelle a più alta remunerazione».
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