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La battaglia di De Luca
03 Novembre 2023 - 06:49
Quello del 2023 è già passato alle cronache come il “test” delle polemiche per una presunta compravendita delle domande via Telegram, lo scorso aprile, ma l’esame di ammissione a Medicina non manca di continuare a segnalare le più bizzarre domande specie nelle sezioni dedicate alla “logica” e alla “cultura generale”. Se lo scorso anno, tra le tante, si era segnalata quella sull’altezza di volo della gazza, le eccezioni non mancano nemmeno tra quelle segnalate quest’anno dagli aspiranti medici.
«Quale di queste parole non ha nulla in comune con le altre: sfoggiare, depennare, castità, provare e cromare?». Ragionandoci anche solo per qualche secondo verrebbe istintivo scegliere la parola “castità” visto che è quella semanticamente meno vicina alle altre. E invece, no. La risposta esatta sarebbe “provare” perché «non contiene al suo interno il nome di una città». Provare, appunto, per credere. Ma questa era l’unica risposta che la commissione avrebbe potuto accettare. Non solo. Perché tra i quesiti più assurdi si può trovare anche di peggio, come sta facendo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che si è intestato una vera e propria “campagna” contro l’eliminazione del numero chiuso a Medicina. «Come coltivavano i pomodori gli Incas?», «A che altezza vola la gazza?» o «Cos’è il Calendario Gregoriano e cosa prevede». Ma sotto la voce “logica” cadrebbero anche questioni più assurde, forse per sfidare il candidato su ragionamenti etimologici. «Cos’è l’unicronia?» gli si chiede facendo riferimento a una teoria sullo scorrimento del tempo nella storia. Tra quelle indicate, poi, riferendosi anche ad anni accademici precedenti, sarebbero spuntati riferimenti persino alla Viennetta Algida.
Insomma, una vera e propria pioggia di “quiz” paradossali per chi vorrebbe impegnare la propria vita in una corsia d’ospedale. Tanto che di fronte alle esternazioni ormai “virali” del governatore Vincenzo De Luca che ha definito «criminali» se non «camorristici» i metodi con cui si sbarrano gli accessi alle professioni sanitarie, invocando il «pestaggio con bastoni di bambù» per chi compila le domande, il Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso ha parlato di «notizie totalmente infondate» evidenziando come le prove preparate quest’anno «non contengono alcuna domanda di “cultura generale” sulla Viennetta e sul suo inventore», oppure, sulla «grattachecca» come capitò, invece, nel 2011. Per il Cisisa, «i quesiti vertono sugli argomenti elencati nei decreti ministeriali e sono predisposti da commissioni disciplinari formate da esperti delle materie oggetto d’esame, che operano con massima attenzione e professionalità».
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