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L'inchiesta
02 Novembre 2023 - 21:20
L’ultimo caso è quello di tre donne russe che promuovevano la “Bellezza senza bisturi” attraverso Telegram. Poi si spostavano fra le grandi città, affittando per qualche giorno delle stanze nei bed & breakfast. E lì facevano liposuzioni e interventi al viso che facevano dimagrire o “ringiovanire” le persone che si rivolgevano a loro: studi di medicina e chirurgia estetica a tutti gli effetti come quello aperto in via Gamalero, nel quartiere Santa Rita. Peccato che, secondo la Procura e i carabinieri dei Nas, fosse tutto fuorilegge: per questo hanno denunciato le tre donne di nazionalità russa per esercizio abusivo della professione medica, anche se loro si sono difese dicendo di essere dottoresse in Russia.
Ma è solo uno dei fascicoli finiti sul tavolo del pubblico ministero Chiara Canepa, che sta lavorando su almeno una decina di centri estetici trasformati in “studi” di chirurgia e medicina estetica. E chi ci lavorava ora è indagato per esercizio abusivo della professione medica e somministrazione di farmaci guasti o pericolosi per la salute (perché diversi rispetto a quanto dichiarato o previsto).
Il copione, a quanto pare, si ripropone quasi sempre: i centri estetici si fanno pubblicità via Facebook, Instagram o Telegram, come successo per il b&b di via Gamalero. E spesso accolgono i clienti in appartamenti o locali che non sono autorizzati. Ad attirarli, quasi tutte donne, sono le offerte: da un lato, la possibilità di ricevere prodotti gratuiti con cui farsi ulteriori trattamenti e “punturine” a casa; dall’altro, il forte risparmio. Si parla di interventi su labbra, zigomi e occhi con una spesa fra i 20 e 50 euro, contro i 300 previsti dagli studi medici autorizzati. Senza contare i minori controlli, la carenza di igiene e la mancanza di autorizzazioni, l’uso di farmaci contraffatti: per esempio, sono emersi composti venduti come lidocaina e botulino ma, in realtà, contenenti un mix con l’aggiunta di altre sostanze (spesso provenienti dalla Cina). Le indagini sono ancora in corso ma, per quanto riguarda il Santa Rita House, gli inquirenti hanno già disposto il sequestro di telefoni e agende, oltre dei presunti proventi del reato.
Per il momento non sono emersi casi di clienti con conseguenze fisiche gravi, a parte gonfiori e dolori durati anche un mese. Ma il timore, quando si parla di studi medici abusivi, riguarda proprio la salute di chi si rivolge a queste persone: la mancanza di igiene e di competenze mediche, così come la contraffazione dei farmaci, possono esporre i clienti addirittura a shock anafilattici (se sono allergici, senza saperlo, ad alcuni dei prodotti somministrati). Senza che sia presente un medico in grado di intervenire, visto che a somministrare quei medicinali solo al massimo delle estetiste.
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