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L'incontro

Landini: il sindacato non ha potuto mai parlare con Stellantis

Lo sciopero generale, la politica per l'auto e le critiche al Ddl per il premierato

Landini: il sindacato non ha potuto mai parlare con Stellantis

Lo sciopero generale, il premierato che tiene banco sui mass media «e distoglie l’attenzione». Ma il punto focale è l’auto. E il futuro industriale del Paese.

«Il governo non sta facendo abbastanza per il settore dell'auto. Abbiamo avuto un incontro e ci hanno raccontato che c'era una trattativa in corso, che entro agosto avrebbero presentato un accordo per portare a un milione di auto prodotte nel nostro Paese. Di tutto questo non c'è traccia». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, all'assemblea generale piemontese, ieri a Torino. «Voglio anche dire al governo che il sindacato non ha mai avuto la possibilità di discutere direttamente con Stellantis. L'azienda sta discutendo con tutti in giro per il mondo dei suoi programmi, dei suoi progetti, tranne in Italia e questo è un elemento che ci preoccupa, perché qui si producono non più di 500mila auto quando in realtà abbiamo una capacità produttiva che può arrivare fino a 1,5 milioni», ha osservato Landini.

Sul tema, poi, c’è anche la proposta di Airaudo che parte dalla vendita dello stabilimento ex Maserati: «Invece di invitare Musk a combattere contro Zuckerberg al Colosseo, perché il governo non gli propone un investimento qui? Il Piemonte deve alzare la voce con Roma, o arriveremo al depauperamento industriale». Il patron della Tesla è infatti intenzionato ad aprire una seconda fabbrica in Europa, per il modello low cost - la Tesla 2 intanto sarà prodotta a Berlino - e il sito di Grugliasco potrebbe servire ai suoi scopi.

La giornata è stata però quella di presentazione dello sciopero generale, che si terrà il 17 novembre, ma qui in Piemonte avrà il suo apice il 24. «Abbiamo programmato con la Uil lo sciopero generale perché c'è assolutamente bisogno di cambiare questa manovra perché non risponde ai problemi che le persone oggi hanno. Siamo intenzionati a proseguire questa mobilitazione fino a quando non otterremo risultati». «C'è un problema salariale grande come una casa - ha proseguito Landini - e qui non ci sono né le risorse per rinnovare i contratti del pubblico impiego né per aiutare il rinnovo dei contratti nel privato. Non c'è alcun intervento vero contro l'evasione fiscale e nessuno che affronti seriamente l'aumento dei salari anche attraverso una vera riduzione fiscale per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. E poi ci sono ci sono i tagli alla sanità, alla scuola e ai sui comuni che si troveranno nella situazione di dover tagliare i servizi e aumentare le tasse. Da noi c'è un livello di precarietà che riguarda soprattutto i giovani e le donne e che non ha nessun riscontro in Europa. Abbiamo scritto a tutte le forze politiche per poter avere degli incontri prima che parta la discussione in Parlamento. Il governo dovrà decidere che cosa fare mi sembra che finora abbia ragionato senza alcun confronto con i sindacati».

Infine, una nota politica, riguardo il disegno di legge varato dal governo negli ultimi giorni, quello sul premierato, ossia l’elezione diretta del presidente del Consiglio. «A noi sembra un modo per distrarre l'attenzione. La Cgil nella sua storia ha sempre avuto come pallino centrale l'applicazione della Costituzione, per noi è un elemento costitutivo abbiamo detto di no quando la voleva cambiare Berlusconi, abbiano detto di no quando la voleva cambiare Renzi, per noi non conta quale colore politico hanno, per noi conta che la costituzione uscita dalla resistenza va applicata, non va cambiata e questa sarà l'azione che metteremo in campo». «Il governo non vuole parlare della legge di bilancio balorda che ha fatto, cerca di nascondere che in questo anno sono aumentati i condoni fiscali ed è peggiorata la condizione di lavoro, e quindi inventa il fatto che solo l'elezione diretta del presidente del consiglio farebbe risolvere i problemi», ha osservato.

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