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LA STORIA

«Tessiamo biancheria per re e regine». Quagliotti “in rosa” festeggia 90 anni

Madre e figlia alla guida dell’azienda chierese: «Puntiamo sul Made in Piemonte»

«Tessiamo biancheria  per re e regine». Quagliotti “in rosa” festeggia 90 anni

Dai corredi per i reali di Norvegia ai tessuti per la Casa reale inglese, passando per la biancheria dei più prestigiosi hotel a 5 stelle di tutto il mondo, fino agli interni di yacht e aerei privati. Tutto nasce all’interno della piccola azienda tessile Quagliotti di Chieri, un’eccellenza dell’imprenditoria italiana che ha appena festeggiato i 90 anni di storia. Con una particolarità: alla guida dell’azienda, fondata da Vincenzo Quagliotti nel 1933, ora ci sono per la prima volta due donne: Silvia e la figlia Eleonora.

«Condividiamo la passione e l’impegno per creare la migliore biancheria da letto, da bagno e da tavola su misura, seguendo i valori su cui è nata l’azienda di famiglia: ricerca, qualità, cura, gusto e artigianalità» spiega Silvia che evidenzia il grande legame con il territorio: «Tutta la filiera rimane dentro la nostra azienda, abbiamo sempre prodotto qui senza mai delocalizzare».

Valori legati, è il caso di dirlo “a filo doppio” con quelli della sostenibilità ambientale: «Siamo tra i soci fondatori di “Slowfiber”, una realtà ideata dall’imprenditore Dario Casalini, nata dall’incontro di 16 aziende italiane della filiera tessile e Slow Food Italia». L’intento? «Rappresentare un cambiamento positivo grazie alla creazione di prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli».

Tra i clienti di Quagliotti compaiono principi, re, regine e i grandi nomi della moda e dell’hotellerie. «Ma manteniamo il profilo basso - sottolinea l’imprenditrice chierese -, siamo comunque una piccola realtà artigianale con 23 dipendenti».

Nonostante il grande successo internazionale, non sono mancati momenti difficili: «Durante il Covid è stata dura - ricorda Silvia - i costi delle materie prime sono raddoppiati, e poi con la guerra in Ucraina si è fermata quella fetta di mercato. Ma siamo fiduciosi nel futuro».

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