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17 Novembre 2023 - 05:30
Giulia e Filippo
Sono passati 6 giorni dalla scomparsa degli ex fidanzati Giulia Cecchettin, ventiduenne di Vigonovo, e Filippo Turetta, coetaneo padovano, e di loro ancora nessuna traccia. La targa dell’auto di Filippo è stata registrata nel Bellunese in direzione Dobbiaco domenica alle 9,07, in direzione Austria. Che la vettura sia effettivamente giunta lì al momento è un’ipotesi, ma in ogni caso le autorità hanno allertato anche le forze di polizia estere. Aveva lasciato Filippo, suo compagno di corso, già due volte, l’ultima ad agosto. Lui sperava di farle cambiare idea. La ventiduenne era pronta però a partire per Reggio Emilia, dove voleva frequentare un corso di fumetti, sua altra grande passione.
GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA
Ecco che la laurea per Filippo significava il distacco totale da lei, che poi avrebbe spiccato il volo. La prefettura di Venezia coordina le ricerche anche con sommozzatori nel Brenta per non lasciare nulla di intentato, i parenti di Giulia avanzano le prime ipotesi sul motivo di questa sparizione. «Pensiamo che Filippo non volesse questa laurea, non voleva vederla andare via, per questo l’ha presa», ha affermato lo zio materno Andrea Camerotto. Versione confermata anche da Elisa, zia di Giulia: «Filippo non era contento che Giulia si laureasse perché temeva che si potesse allontanare da lui». Secondo quanto accertato, sabato pomeriggio, attorno alle 18, Filippo e Giulia si sono visti al centro commerciale “Nave de Vero” di Marghera (la ragazza voleva comprare un paio di scarpe per la laurea) e alle 20 hanno cenato al Mc Donald’s. Alle 22,43 Giulia ha mandato l’ultimo messaggio alla sorella Elena. Alle 23 il cellulare di Filippo è stato agganciato a una cella telefonica nell’area di Fossò.
Alle 23,15 un vicino di casa di Giulia ha raccontato di aver visto i due litigare animatamente in auto in un parcheggio non lontano dall’abitazione della ragazza. Alle 23,30 la vettura è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza nella zona industriale di Fossò, poi è stata immortalata nel Trevigiano, a Maserada sul Piave e a Vazzola. L’auto, sempre quella notte, è stata rilevata in Friuli e, la mattina seguente, a Ospitale, in provincia di Belluno, alle 9,07. Dopo giorni di silenzio, la segnalazione di San Candido apre una nuova strada. Le ricerche si concentrano anche nell’area di Fossò. Carabinieri e vigili del fuoco hanno nuovamente perlustrato la zona dove sono state rinvenute delle tracce di sangue lunedì mattina. Si attendono le analisi dei campioni prelevati per capire se appartengano a Giulia o Filippo. «Se mia sorella avesse avuto paura di Filippo non sarebbe mai uscita da sola con lui», ha affermato Elena Cecchettin, la sorella di Giulia.
«Non penso che fosse spaventata da quel punto di vista. Magari era più che altro stanca, scocciata di continuare a vivere questa situazione dalla quale era uscita, senza uscirne veramente», ha aggiunto la ragazza. I due giovani erano stati assieme fino all’agosto scorso, quando Giulia aveva deciso di troncare la relazione. «Se mi piaceva Filippo? Non tanto - ha aggiunto Elena -. Lui era molto possessivo nei suoi confronti, era geloso anche del tempo che lei passava con me e questa cosa non mi faceva stare tranquilla, soprattutto quando uscivano da sole dopo che lei l’aveva lasciato, la controllava». Eppure i due continuavano a vedersi: «Erano incontri sempre più dilatati - ha detto Elena - incontri in amicizia, anche se non tanto in amicizia, perché ogni volta lui cercava di rinnovare questa sua proposta di ritornare insieme».
GIULIA CECCHETTIN
+ ULTIMO AGGIORNAMENTO +
Esiste un video che mostra i momenti dell'aggressione di Filippo Turetta a Giulia Cecchettin. I due fidanzati 22enni avrebbero litigato sabato notte, nella zona industriale di Fossò, non molto lontano dalla casa dove abita la ragazza, proprio nel punto dove sono state ritrovate alcune chiazze di sangue a terra. Si tratta di un elemento che ha portato la procura di Venezia proprio oggi ad indagare Turetta per tentato omicidio. I fotogrammi che mostrano l'aggressione sarebbero stati estrapolati dalle telecamere di video sorveglianza di una azienda non lontana dal luogo dell'aggressione.
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