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Musica & Dintorni
17 Novembre 2023 - 17:11
Calcutta
Uscito alla fine di ottobre, il nuovo disco di questo ragazzo di Latina (ora trapiantato a Bologna) vanta già un numero impressionante di ascolti sulle piattaforme di streaming. Lungi dalle frasi di circostanza, per chi ancora non lo conoscesse si tratta di un artista che ha saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo nel panorama musicale autorale italiano. Iscritto d’ufficio in un genere chiamato “Indie”, che gli sta stretto come un abito di un fratello minore preso a caso dal guardaroba. Discreto, e già questo è un pregio per chi ha scambiato la frequenza delle apparizioni delle comparsate in tv con la popolarità, ha saputo conquistarsi un pubblico attento ad ogni sua creazione, facendone un quasi mito.

Le strofe delle sue canzoni, che hanno, va detto, il pregio dell’orecchiabilità, imparate a memoria dai fans, e su tutte la “scrittura conto terzi”, (sua, ad esempio la “Litoranea” tormentone dell’estate appena passata di Elisa, cosi come la precedente, sempre con lei, “Se piovesse il tuo nome”). Cosa ha di speciale la sua musica? Beh, soprattutto per chi viaggia sugli “anta” un rimando molto potente al miglior Battisti dei primi ’70. Qui però rivisitato, meglio, riattualizzato con una cura delle incisioni dove le armonie di queste canzoni si liberano di tutti gli orpelli da “effetti speciali” lasciando al suono, ai testi tutta la loro forza comunicativa. Un album che a detta di molti critici “ancora non è quello della maturità” (ma infondo, è importante?).

Quello che importa è che sono canzoni gradevoli, facili da rimanere addirittura in testa, magari da canticchiare in auto, da soli, o sotto la doccia al mattino. E sono canzoni molto belle, dove struggente a tratti esce fuori questo sguardo disincantato sul mondo su quest’Italia degli anni pre e post pandemia, la difficoltà (non solo di una generazione) a gestire i rapporti, la vita nelle piccole come nelle grandi città, dove anche solo l’incrociare uno sguardo “ma forse non eri tu” è capace di struggerci, rimandando chissà a quali amori persi o vissuti. Insomma, una piccola gemma capace di apportare finalmente un po’ di poesia (fa niente se con un timbro prevalentemente malinconico, ma anche capace di tanta allegra ironia).

Ecco, accanto ai fenomeni dell’autotune, Calcutta ha decisamente delle marce in più, riuscendo a farsi apprezzare non solo dalla generazione Z e trovando estimatori, c’è da scommetterci, in misura crescente via via che nelle radio verranno fatti girare i suoi brani, anche da qualche nostalgico di Battisti (al quale fatalmente viene da associarlo dopo qualche attento ascolto). Da ascoltare. E ascoltare. E ascoltare. Calcutta sarà in concerto a Torino per una data del suo nuovo Relax Tour in programma al Pala Alpitour il 16 dicembre 2023.
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