Un cinghiale legato a un albero per attirare i lupi in trappola

La carcassa di un capriolo buttata a terra e, poco distante, quella di un cinghiale legata a un albero. Tutto sotto l’occhio instancabile di una fototrappola, una videocamera con sensore di movimento che si attiva quando un animale passa davanti all’obiettivo.

L’inquietante ritrovamento è stato effettuato alcuni giorni fa da alcuni cacciatori nei boschi di Cavour (provincia di Torino), in frazione Gemerello, non lontano dalla strada provinciale, ed è stata denunciata ai carabinieri forestali dai gestori della pagina social Il nuovo cacciatore piemontese, come annunciato da loro stessi.

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Gli interrogativi che suscita un simile episodio ovviamente sono numerosi, anche perché - è cosa nota - in quei boschi vivono anche dei lupi, tanto che un esemplare è stato investito e ucciso non molto tempo fa. Questo, unito alla presenza della fototrappola, sembrerebbe dare una indicazione: qualcuno potrebbe aver allestito un “banchetto” nella speranza di attirare i predatori e filmarli. Inutile dire che una cosa simile è illegale, sia per il divieto di nutrire animali selvatici, sia per quello di abbandonare carcasse nei boschi, sia perché la presenza di una fototrappola dovrebbe essere segnalata. Facile intuire quindi che, anche se così fosse, il proprietario dell’apparecchio non si presenterà a reclamarne il possesso.

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Questa però non è l’unica ipotesi. Infatti, gli esami dell’Asl dovranno anche verificare se nelle carcasse fosse stato iniettato del veleno. In questo caso, l’obiettivo sarebbe stato quello di uccidere i lupi, purtroppo ritenuti un fastidio e un pericolo da sempre più persone.