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PER I 100 ANNI DELLA NASCITA

L’Università celebra la Callas con mostre, arte e concerti

Dal 6 dicembre al Rettorato in programma anche masterclass, l’installazione video Seven Deaths di Marina Abramovic e un convegno internazionale con più di 60 studiosi.

L’Università celebra la Callas con mostre, arte e concerti

Un ricco calendario di eventi per celebrare i 100 anni dalla nascita della diva della lirica Maria Callas. Dal 6 dicembre al Rettorato dell’Università sono in programma mostre, concerti, proiezioni, masterclass, l’installazione video Seven Deaths di Marina Abramovic e un convegno internazionale dal 18 al 20 dicembre con più di 60 studiosi.

Il progetto è realizzato con Fondazione Teatro Regio di Torino, Archivio Storico Ricordi, Archivio Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, Marina Abramovic Institute, Museo del Cinema, Conservatorio Verdi, Ono Arte, Fondazione Ellenica di Cultura e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Accademia Albertina, Consulta Universitaria del Cinema, Fondazione Zeffirelli e con il supporto della Fondazione Crt.

Ad aprire il programma saranno le masterclass, la prima il 6 dicembre con la fumettista Vanna Vinci, mentre dall’8 all’11 dicembre con il Museo del Cinema si terrà la rassegna Maria Callas e il cinema. Sempre l’8 dicembre, al Conservatorio Verdi, il recital “100 + 1: Maria Callas e Irene Papas”.

Il 17 dicembre nel Palazzo del Rettorato inaugureranno 4 mostre inedite, mentre 10 scenografici ingrandimenti vestiranno il cortile per la mostra fotografica “Maria Callas fuori dal palco. Ritratti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo”. Al primo piano, nella Sala Athenaeum, la mostra con l’Archivio Storico Ricordi “Callas/Medea. Storia di un disco” che ricostruisce la storia del disco leggendario Medea attraverso materiali originali dell’epoca.

«È un’università che si apre alla città attraverso eventi che portano contributi scientifici e culturali sia a livello tecnico sia comprensibili a un’ampia popolazione” spiega il rettore Stefano Geuna.

«Essere una fucina di cultura è una missione dell’università. Abbiamo scelto di lavorare in partenariato come avevamo fatto per la mostra Bandiera gialla, il lavoro in squadra è prezioso» sottolinea Andrea Silvestri, direttore generale dell’ateneo».

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