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La protesta

Torino in piazza contro la manovra e il governo Meloni

Oltre 5mila lavoratori e lavoratrici in corteo, in prima fila i segretari Landini e Veronese

Torino in piazza contro la manovra e il governo Meloni

Sono oltre 5mila  - almeno il doppio secondo i sindacati - le lavoratrici e i lavoratori che sono scesi in piazza a Torino per protestare contro la legge di bilancio e il governo Meloni. Una delle cinque manifestazioni convocate da Cgil e Uil in occasione dello sciopero regionale. E sotto la Mole sono approdati i segretari Maurizio Landini e Ivana Veronese che, prima della partenza del corteo, hanno incontrato gli operai di Lear e Te Connectivity, solo due delle ultime vertenze appena aperte sul territorio che vedono oltre 500 posti di lavoro a rischio. Tra canti, balli, fischi e qualche insulto al vicepremier Matteo Salvini, il "serpentone umano" ha attraversato via Cernaia e via Pietro Micca, sfilando dietro a striscioni che richiamano anche la lotta contro la violenza sulle donne. L'arrivo è previsto in piazza Castello dove prenderà la parola il segretario Landini.

Il segretario della Cgil non ha risparmiato le critiche anche alla mancanza di una strategia industriale e, in particolare, riguardante l'automotive. «Siamo qui per cambiare una manovra sbagliata, avere investimenti su sanità e per il futuro dei nostri giovani e che combatta l'evasione fiscale» ha sottolineato Maurizio Landini. «Non ci facciamo intimorire e proseguiremo con la nostra lotta. Risultati come la piazza di Torino di oggi sono la risposta migliore e mi dicono che grandi adesioni sono registrate anche nelle altre piazze». Secondo il segretario, infatti, «l'assenza di politiche industriali non riguarda solo Torino. Le aziende delocalizzano verso Paesi come gli Usa che investono per ricostruire le filiere».

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