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La guerra dei giornali
13 Dicembre 2023 - 11:31
Carlo De Benedetti all'attacco di John Elkann: "Hai distrutto Repubblica!" urla - metaforicamente parlando -, accennando alla crisi dei quotidiani del Gruppo Gedi ma in particolare quella della "sua" creatura, essendo stato editore proprio di Repubblica (oltre che "socio" della Famiglia Agnelli fino al momento di insanabili contrasti". E non ha mai digerito che la vendita a Elkann sia stata una decisione dei suoi figli, cui lui si era opposto.
L'Ingegnere ha parlato in una intervista al Foglio, a firma di Alberto Merlo: Elkann, dice, "ha venduto tutti i quotidiani locali, che andavano bene. Poi ha devastato pure Repubblica, che ancora si aggira tra i quotidiani italiani con la maestà malinconica delle rovine. Mi dispiace moltissimo". Secondo lui, ha comprato i giornali "soltanto per coprire la fuga di Stellantis dall’Italia. Per coprire la deindustrializzazione e la smobilitazione degli impianti produttivi automobilistici di un gruppo che ormai è francese". E il passo successivo, lui ne è convinto, sarà la vendita non solo di Repubblica, ma anche della Stampa di famiglia. "Dei giornali non gli importa nulla" dice De Benedetti.
Le vendite crollano
De Benedetti non le cita, ma secondo i dati Ads sulle vendite dei quotidiani italiani nel mese di ottobre, riportate da Affari Italiani, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari crolla del 18,65% passando da 150.701 copie vendute a 122.588, cifre che comprendono sia le edizioni cartacee sia quelle digitali. Restando al Gruppo Gedi, La Stampa ha venduto 82.294 copie rispetto alle precedenti 84.321 (-2,40%). Per fare un raffronto, il Corriere della Sera ha perso lo 0,71%, passando da 247.236 a 245.489 copie vendute.
Il profondo rosso di De Benedetti
Ma Carlo De Benedetti, che all'età di 89 anni è ancora considerato un "guru" della finanza e dell'imprenditoria italiana, in realtà dovrebbe prima guardare in casa propria, a proposito di "macelli". Come riporta Open, nel bilancio 2022 della Romed Spa, la holding di partecipazioni dell'Ingegnere, si legge che la società ha perso 43,9 milioni di euro, che si aggiungono ai 31,4 di rosso dell’anno precedente e ormai sta assorbendo anche le riserve messe da parte negli anni d’oro. Scrive Open che "De Benedetti è stato costretto a svalutare per 18 milioni di euro le partecipate del piccolo gruppo che gli è restato dopo la separazione dai figli. Di queste svalutazioni 7,6 milioni di euro riguardano la partecipazione nell’Editoriale Domani spa, che pubblica l’omonimo quotidiano e che nel 2022 ha aumentato il rosso di bilancio a 3,5 milioni di euro, nonostante la cessione per 800mila euro della partecipazione detenuta in Skyra Editore spa".
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